Una mappa è una rappresentazione grafica di un determinato spazio, un paese, un continente e così via. Una rappresentazione che mira a essere una sorta di guida per tutti coloro che la consultano. Insomma si tratta di una rappresentazione geometrica e bidimensionale di uno spazio tridimensionale. Che si propone di essere quanto più affidabile, al fine di avere una maggiore consapevolezza dei luoghi che ci circondano e di come orientarci in essi.
Ma sapevate che le mappe hanno origini antichissime?
Da anni l’uomo ha cercato di imprimere su carta un disegno dei luoghi visti. Ad oggi il tutto è semplificato dal lavoro dei satelliti che, grazie ad una prospettiva dall’alto, ci consentono di avere una visuale accurata e fedele di quanto ci circonda. Tuttavia, parecchi anni orsono, ovviamente non vi erano ancora determinate tecnologie, in più la conoscenza della Terra era ancora piuttosto limitata. Quindi ci si arrangiava come si poteva.
Mappa del mondo: una storia antica?
Il primo uomo nella storia ad aver disegnato una mappa è stato il filosofo greco presocratico Anassimandro. Ricordiamo che ai tempi gli uomini pensavano che la Terra fosse piatta. Di conseguenza la mappa immaginata dal filosofo mostrava la Grecia al centro del mondo, circondata dagli altri continenti quali: Europa meridionale, Asia e Africa del Nord. Questi ultimi erano completamente circondati dall’acqua.
Già nel I secolo a.C. fu il matematico Eratostene di Cirene ad essere giunti per primo alla conclusione che la Terra non fosse piatta. Egli era riuscito a misurarne la circonferenza. Eratostene era una mente eccezionale, egli per giungere alla circonferenza della Terra parti dal misurare la lunghezza dell’ombra proiettata da un bastone verticale, posizionato nello stesso giorno in due diverse città.
In questo modo l’uomo riuscì a ideare un rapporto della distanza delle città tra nord e sud, e attraverso la misurazione dei rispettivi angoli, era riuscito a ricavare la dimensione della Terra. Naturalmente negli anni la sua tecnica venne perfezionata, anche per i successivi studi e per la creazione di nuovi strumenti. Come la costruzione di un sistema di griglia che consentiva di dividere il mondo in varie parti per poi misurare le distanze tra i vari luoghi. Come se non bastasse Eratostene fu anche il primo matematico e astronomo ad aver pensato di dividere il mondo in 5 zone. Esse erano rispettivamente: una zona tropicale centrale, due zone temperate e due zone ghiacciate.
Nel 150 d.C. fu un altro filosofo e matematico Tolomeo a perfezionare la tecnica di rappresentazione delle mappe. Egli infatti insieme alle scoperte dei suoi predecessori si avvalse anche delle informazioni che reperiva dai viaggiatori e dagli eserciti in continuo movimento. In modo da garantire una mappa quanto più dettagliata e specifica. Inoltre, il filosofo fu anche il primo a parlare del concetto di longitudine e latitudine. Dalle mappe di Tolomeo, Cristoforo Colombo decise di salpare per mare alla scoperta dell’ Asia, ma come sappiamo dai libri di storia egli scoprì invece l’America. Tuttavia, grandi passi avanti si ebbe con l’invenzione delle bussole magnetiche, uno strumento molto utile per i marinai per orientarsi in mare.
Seppur con strumenti sempre più accurati, talvolta nelle mappe non mancavano luoghi di fantasia o mostri leggendari appartenenti a miti che venivano tramandati da anni.