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L’intelligenza artificiale sbarca su Netflix e Disney, aumentano le proteste ad Hollywood

L’ intelligenza artificiale è l’ultima scoperta scientifica degli ultimi mesi che sta generando, a vista d’occhio, numerose tensioni ed altrettante opportunità.
In particolare, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ha portato alla consapevolezza che essa potrebbe essere applicata in qualsiasi settore della vita umana. Garantendo, in ogni caso, ottimi risultati e capacità di prestazione.
A tal proposito, è proprio da queste conclusioni che alcune piattaforme streaming, tra cui Netflix e Disney, hanno deciso di applicare le potenzialità dell’intelligenza artificiale anche per se stessi. Al fine di migliorare l’esperienza utente nell’utilizzo delle piattaforme e garantire ai propri clienti una maggiore personalizzazione dei cataloghi e dei contenuti da vedere.

L’intelligenza artificiale conto i creativi

La notizia dell’applicazione dell’intelligenza artificiale anche per aziende importanti come Netflix e Disney, non ha fatto altro che infervorare ed aumentare quegli scioperi. Questi, infatt, che, negli ultimi mesi, stanno aumentando sempre più negli Stati Uniti.
Tali scioperi riguardano il SAG-AFTRA, ovvero il sindacato statunitense degli attori cinematografici, televisivi e degli artisti radiofonici. Questi ultimi, infatti, vedono il loro lavoro fortemente in pericolo a causa dell’insorgere di queste nuove tecnologie.
In quanto, queste ultime non si limitano semplicemente a risolvere problematiche informatiche o matematiche, ma hanno assunto anche la capacità di produrre progetti creativi.
Non a caso, se viene chiesto per esempio ad un’applicazione come chat GPT di scrivere una sceneggiatura basata su un qualsiasi argomento o tema ecco che, in pochi secondi, il programma riesce a generare una prima bozza del contenuto.
È chiaro quindi che con il trascorrere del tempo e il perfezionamento e lo sviluppo delle capacità dell’intelligenza artificiale, tutti i lavori di artisti e creatori potrebbero essere persino sostituiti da delle macchine robotiche.

L’aumento delle proteste e primi stipendi gonfiati

A partecipare alla protesta, è stato anche il famoso attore comico e scrittore statunitense Rob Delaney. In particolare, quest’ultimo ha espresso la sua opinione circa l’ultimo annuncio lavorativo di Netflix circa l’assunzione di un product manager IA ad uno stipendio pari a 900.000 dollari annui. Ed una secondo annuncio per la ricerca di un professionista per il ruolo di direttore tecnico dell’intelligenza artificiale generativa, per uno stipendio pari a 650.000 dollari annui.


Secondo Delaney tale notizia è davvero sconvolgente. In quanto, per gli stessi soldi, sarebbe possibile pagare gli stipendi di ben 35 attori, comprese le loro famiglie.
Il timore principale è naturalmente che queste macchine prendano pian piano il sopravvento sul lavoro degli uomini, rendendo questi ultimi non più necessari. Infatti, con l’insorgere dell’ intelligenza artificiale generativa, per esempio, su entrano problematiche ancora più gravi. In quanto le tecnologie generative riescono ad elaborare e ricreare alla perfezione i volti e persino i corpi di qualsiasi persona. Quindi anche di attori famosi e altri artisti, la cui immagine viene completamente elaborata dalle macchine. Tutto ciò potrebbe essere solo l’inizio di un periodo in cui la presenza fisica degli attori non sarà più necessaria, in quanto sostituiti da una rappresentazione virtuale e fedele di se stessi prodotta dall’IA. Una situazione che potrebbe incrementare il pericolo di veder coinvolta la propria immagine in progetti cui non si era dato il consenso e ad una diminuzione sostanziale del valore degli stipendi.
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Pubblicato da
Ilenia Violante
Tags: Intelligenza