Da martedì è scattato l’obbligo di esporre i prezzi dei carburanti per i distributori. I benzinai non hanno “preso bene” questa notizia, che giunge in un periodo in cui benzina e diesel tornano a salire.
I continui rincari stanno mettendo a dura prova i cittadini italiani, soprattutto considerando che gli stipendi al contempo rimangono gli stessi, se non addirittura calano.
Infatti, come ormai da copione con l’arrivo delle vacanze estive anche il prezzo del carburante cresce. Anche se le cifre non sono folli quanto quelle del 2022, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il prezzo diventa un maggior peso per gli automobilisti italiani, già colpiti dai continui rincari.
Come il governo reagisce ai rincari della benzina
Nonostante i rialzi, il governo Meloni non è intenzionato a fare nulla per bloccarli. Così ha fatto chiaramente intendere il ministro Adolfo Urso: “Riteniamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate dove ci sono davvero delle emergenze”.
Nessun taglio delle accise quindi, anche perché al momento il costo di un litro di carburante risulta essere ancora “gestibile” per gli automobilisti. “Il prezzo dei carburanti – ha aggiunto Urso – è cresciuto di 4 centesimi nell’ultima settimana. È la conseguenza dell’incremento delle quotazioni internazionali, che comunque restano lontane da quelle precedenti, quando siamo riusciti a convincere la Commissione Ue sul tetto al prezzo del gas”.
L’esposizione del prezzo dovrebbe comunque aiutare gli automobilisti nella scelta migliore: “Ciascun cittadino può verificare se viene sottoposto a un costo superiore a quello medio, potrà quindi accertarsi e scegliere”, ha detto a riguardo Urso, invitando i nostri connazionali a denunciare “sul sito del ministero o alla Guardia di finanza”, eventuali distributori con picchi anomali.
Tutto è nella norma, come sottolineato anche dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo: “non ci sono speculazioni. Quello che sta avvenendo, sta avvenendo nella stessa direzione del mercato internazionale”. Quindi Urso ha ribadito il concetto: “Quello fatto dal precedente Governo era stato fatto in occasione di un contesto diverso, i dati oggi sono diversi. Il Governo ha preferito destinare risorse pubbliche a diverse emergenze, dal taglio del cuneo fiscale ad altri interventi a tutela del potere d’acquisto per le fasce sociali più svantaggiate”.
Secondo l’esperto in materia energetica, Davide Tabarelli, purtroppo il prezzo della benzina è destinato a salire ancora nei prossimi giorni. Tuttavia non si dovrebbero superare i 2,00€ al litro. Almeno si spera.