Asus Zenfone 10 è arrivato da qualche settimana sul mercato internazionale; il dispositivo è un flagship potentissimo, dotato di tecnologie all’avanguardia ma ciò che convince è soprattutto la sua compattezza. Il terminale è piccolo, discreto e portatile, con uno schermo da soli 5,9″. Parliamoci chiaro: di ammiraglie premium così contenute ce ne sono poche in giro. Lui è uno dei pochi device di punta che si può utilizzare senza problemi con una mano; non sacrifica nulla. Le prestazioni sono al top, le foto sono ottime, i video nella norma, ha una buona modalità gioco (ereditata dalla famiglia ROG), la batteria convince e scalda poco (tranne rare eccezioni che però mi hanno un po’ disturbato, ma credo che sia dovuto anche al caldo biblico di questi giorni di fine luglio).
Partiamo subito dalla confezione: nella scatola realizzata in cartone riciclato troviamo il caricabatterie da muro da 30W, una cover in plastica e il cavo per la ricarica USB Type-C; finalmente un bel bundle. Gli amici di Asus ci hanno lasciato anche una pellicola per la protezione dello schermo e una cover rugged molto carina; io non sono solito utilizzare questi accessori ma oggettivamente devo ammettere che sono di buona fattura.
Questo Zenfone 10 è delizioso: è un prodottino piccolo (al netto dei padelloni che troviamo in giro) che si tiene benissimo in mano. È spesso (e per qualcuno può essere un difetto) ma per me è un pregio (è soggettivo); migliora l’ergonomia anche se abbiamo 9,2 mm sul frame laterale. Ciò che mi piace è la sua leggerezza (anche perché c’è tanta plastica a bordo, come sulla back cover): circa 170 grammi, un vero piacere nell’utilizzo quotidiano. Il touch and feel è premium e il look definitivo, per me, è promosso. La versione che ho è quella Dark Black, come la definisco. Per gli amanti del nero, è il top.
Resiste agli schizzi d’acqua e alla polvere grazie alla certificazione IP68. Connettività – ve ne parlo già adesso – è al top con il Bluetooth 5.3, il Wi-Fi di settima generazione e il jack per le cuffie da 3,5 mm. Amanti delle cuffie cablate, divertitevi. Buoni gli speaker stereo che suonano bene ma, anche qui, preferisco collegare una cassa JBL, anche in bagno, mentre cucino o scrivo al computer, per la musica. De gustibus ma ciò implica che lo speaker lo uso sempre poco, tranne quando metto il vivavoce. In quel caso vi confermo che l’audio è eccellente. Il fingerprint è sul frame laterale destro ed è preciso e puntuale.
Come detto in calce, questo pannello mi ha convinto, decisamente. Ci troviamo di fronte ad un display da 5,9″ AMOLED con refresh rate adattivo fino a 144 Hz ma volendo nelle impostazioni possiamo settarie uno fisso. Risoluzione FullHD+ e luminosità massima di 1100 nit; non male per un telefono del genere. Asus sta letteralmente spingendo sul pedale dell’acceleratore rilasciando top di gamma che superano – in termini tecnici – anche quelli di brand più famosi e commerciali. Non mi ha convinto il sensore per la luminosità automatica, tuttavia; preferisco settaria io al massimo anche perché è un piacere per gli occhi. Ci sono tante modalità nelle impostazioni per gestire questo parametro e non affaticare quindi gli occhi durante l’uso del device.
Vi parlo già di software, visto che ci sono, per dirvi che l’interfaccia di Asus è una delle mie preferite: simil stock, con poche personalizzazioni ma funzionali e utili. Comodissimo il toggle laterale con un po’ di funzioni smart da pigiare al volo, widget interessanti e ben fatti, layout pulito e minimal, senza fronzoli. Volendo, si possono anche settare nuove opzioni dal pulsante per le impronte digitali. Il tutto si muove, ovviamente, su Android 13 e Asus assicura due anni di update per questo terminale; riceverà quindi Android 14 e 15.
A muovere il device ci pensa un processore Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm con modem 5G coadiuvato da 16 GB di RAM e da 512 GB di memoria interna; tutto al top, dunque e devo ammettere che ciò si sente. Nell’uso quotidiano è una scheggia, le app si aprono in un baleno, il multitasking regge moltissime app aperte senza lag e il sistema fa girare fluidi anche i titoli più impegnativi, ma qui vi pongo una domanda: ha senso secondo voi giocare a PUBG Mobile, COD e così via da un telefono così piccolo? Lui è potente e ve lo consentirebbe ma, secondo il mio modesto parare, questo è non il terminale adatto al gaming. Meglio ripiegare su un ROG Phone, se è quello il vostro focus.
Lo Zenfone 10 è un telefono deciso, con carattere, adatto a coloro che vogliono il top senza fronzoli, con un ottimo sistema fotografico e una batteria che dura tantissimo. Anche se c’è una cella energetica da 4300 mAh, questa, complice il sistema poco esoso in termini energetici, dura tanto. Buona la ricarica rapida via cavo da 30W.
La main camera è una Sony IMX766 stabilizzata da 50 Megapixel che riesce a girare video in 8K, ma io onestamente, non supero mai il 4K. Con la luce del giorno è top, buona anche di notte, più per le foto che per i video. La seconda lente è un’ultrawide da 13 Megapixel; solo due sensori, al contrario di altri brand che ne inseriscono quattro, cinque e così via. Ce ne sono pochi ma funzionano tutti molto bene: questo è ciò che conta. La selfiecam da 32 Mega è decisamente buona; forse non è troppo grandangolare.
Asus Zenfone 10 si presenta come un’ammiraglia compatta che costa 799€ di listino; non male il prezzo per ciò che ha da offrire. I competitor, per questa cifra, offrono prodotti che hanno un focus ben preciso: prestazioni super, fotocamere spaziali, software con AI e così via. Asus cambia rotta e porta in commercio un’ammiraglia COMPATTA (questo è il suo punto di forza), con dimensioni tascabili e con una scheda tecnica che convince. Promosso; questo device è un vero gioiello, in controtendenza rispetto alle classiche padelle a cui siamo abituati e che, onestamente, non mi entrano neanche in tasca. Amo i flagship compatti dal 2014 e mi piace che, dopo tutto questo tempo, nonostante il mercato propenda per un’altra strada, Asus agisca come un giocatore solitario che corre indomita contro la porta avversaria mentre gli altri player sono tutti nell’altra metà del campo. Lo trovate su Amazon qui.