L’indagine dell’universo continua a progredire, con l’Italia in prima linea nella caccia ai pianeti extrasolari attraverso la missione ARIEL (Atmospheric Remote-sensing Infrared Exoplanet Large-survey) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Questa missione, il cui lancio è previsto per il 2029, si avvale di un consorzio internazionale che include oltre cinquanta istituti di 17 nazioni europee, con un contributo esterno della NASA, coordinato dallo University College di Londra, JAXA e l’Agenzia spaziale canadese (CSA).
ARIEL è un progetto ambizioso che mira a studiare le atmosfere degli esopianeti, ossia quei pianeti che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro Sole. Per farlo, utilizzerà uno spettrofotometro a bordo di un satellite, che analizzerà la composizione dell’atmosfera di questi pianeti per determinare le molecole presenti e cercare eventuali segni di vita.
L’Italia gioca un ruolo fondamentale in questa missione. L’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Università di Firenze sono tra i principali contributori al progetto. In particolare, il telescopio di Ariel, che avrà uno specchio ellittico di un metro di diametro per raccogliere la luce visibile e infrarossa proveniente dai lontani sistemi planetari, sarà realizzato in Italia. Questo telescopio, scomponendo la luce in tutti i suoi ‘colori’, permetterà di identificare gli elementi chimici presenti nelle atmosfere degli esopianeti.
La missione ARIEL rappresenta un passo significativo nella ricerca astronomica. L’analisi delle atmosfere degli esopianeti potrebbe fornire preziose informazioni sulla loro composizione e sulla possibile presenza di vita. Inoltre, potrebbe offrire nuove intuizioni sulla formazione e l’evoluzione dei sistemi planetari, contribuendo a rispondere a alcune delle domande più fondamentali dell’astronomia.