Il motore termico forse non è giunto al capolinea come si pensa. Per il 2035 la Commissione Europea ha, infatti, disposto lo stop delle auto a combustione interna. I grandi gruppi, di conseguenza, stanno investendo milioni e milioni di euro, nel processo di transizione elettrica.
Tuttavia, pare esserci uno spiraglio di luce grazie alla deroga concessa dalle istituzioni comunitarie agli eFuel. Questi ultimi avranno un ruolo chiave in futuro, tanto da aver già spinto grosse aziende a sostenere dei test sul campo.
Molte start-up hanno colto l’occasione per mettersi in mostra, attraverso delle proposte intriganti per gli investitori. Tra queste, spicca LiquidPiston, impegnata in una significativa rielaborazione del motore a combustione interna.
Il progetto ha già raccolto 30 milioni di dollari in contratti governativi, mentre il fatturato è cresciuto del 156 per cento rispetto al 2022. La compagnia ha infatti ottenuto più di 16 milioni di dollari, mentre ne aveva superati i 17 sulla piattaforma di crowfunding per start-up “StartEngine“.
Il motore termico, creato dai dottori Alexander e Nikolay Shknolnik, promette delle prestazioni eccellenti. Così straordinarie da lasciare a bocca aperta gli stessi Costruttori.
Data l’inefficienza delle unità a benzina e l’ingombro di quelle a diesel, i due imprenditori hanno pensato di elaborare qualcosa di unico.
I numeri registrati risultano a dir poco incoraggianti, con la potenza decuplicata, a fronte della riduzione dei consumi del 30 per cento. Le caratteristiche conferite dagli sviluppatori permettono al propulsore X-Engine di funzionare con diversi carburanti, tra cui l’idrogeno.
Nasce da questo progetto il motore XTS-210
, con dimensioni pari a un quinto delle comparabili unità a gasolio con 25 CV di potenza.L’azienda è stata in grado di costruire il Ciclo Ibrido ad Alta Efficienza, altrimenti noto con l’acronimo di HEHC. Si tratta di un ciclo brevettato in grado di raggiungere un’efficienza superiore del 30 per cento sotto il piano dei consumi di carburante, in confronto ai cicli Otto o Diesel tradizionali.
Le modifiche apportate donano dei grossi vantaggi rispetto ai classici motori rotativi, risolvendo le criticità inerenti la tenuta, la lubrificazione, il raffreddamento, le emissioni e l’efficienza.
La LiquidPiston sembra quindi avere tutte le qualità adatte a far parlare di sé. Lo dimostra anche il suo legame con il Dipartimento della Difesa, già attratto dalla prospettiva di usare dell’X-Engine.
Tra le possibili modalità di applicazione del motore, si ipotizza l’adozione anche su droni, aeromobili senza pilota e generatori mobili. Le opportunità del suo utilizzo sembrano andare oltre l’orizzonte. Sarà interessante scoprire se le “belle premesse” verranno rispettate in futuro.
Con l’esercito hanno già firmato un contratto da 9 milioni di dollari, a conferma delle elevate aspettative in merito all’utilizzo del motore termico in ambito militare. A livello commerciale, invece, la tecnologia introdotta ha il potenziale di dare una marcia in più ai powertrain ibridi delle vetture.
In un piano di riduzione delle emissioni di sostanze nocive nel Pianeta, si inserisce una nuova scommessa sulla mobilità. Saranno a vincere le nuove auto elettriche o questo motore porterà ad un “passo indietro”?