Non sapete di cosa parliamo? In pratica, si parla di quando una compagnia aerea vende più biglietti di quanti ne possa effettivamente dare. Negli Stati Uniti si cercano volontari e si offre loro una determinata somma di denaro in base al loro biglietto e al tempo tra quello che doveva essere il loro volo e quello dato in cambio in “riparazione”. In Italia, invece, è un terno al lotto. Letteralmente. Si effettua il sorteggio di alcuni sfortunati e si cerca di garantire loro un volo alternativo nello stesso giorno.
Il sorteggio prima citato non è propriamente la soluzione “standard”. In effetti, nella maggior parte dei casi,
gli aggiornamenti sullo stato del proprio volo arrivano via SMS o e-mail con qualche giorno di anticipo. Con questa soluzione, appaiono nuovi orari e date dei voli a causa del numero eccessivo di viaggiatori. Questo “evento” può valere anche per gli hotel prenotati.Alcune compagnie hanno perciò aggiunto un’importante politica interna sull’overbooking. Si tratta generalmente di una protezione contro possibili cancellazioni e cambiamenti di prenotazione. Tuttavia, in caso di overbooking, e di nessun azione da parte dell’azienda, è l‘utente che deve affrontare il problema a livello legale.
Se si riceve una notifica che vi avvisa della situazione di overbooking, dovete conoscere i vostri diritti. Quando non è chiaramente colpa del viaggiatore, si ha diritto al rimborso del prezzo del biglietto o all’offerta di un volo o di una sistemazione di livello equivalente. L’overbooking, in fin dei conti, non conviene a nessuno, né alle aziende aeree, né ai passeggeri, quindi perché continuano con questa pratica?