Open Fiber, l’azienda italiana specializzata nella costruzione di reti in fibra ottica, ha recentemente condiviso un report dettagliato sull’avanzamento dei lavori nelle cosiddette “Aree Bianche” del paese. Queste aree, caratterizzate da una bassa densità abitativa, sono quelle in cui gli operatori privati non hanno ritenuto conveniente investire per portare la fibra FTTH (Fiber To The Home). Tuttavia, grazie al Piano Banda Ultralarga di Infratel, società del Ministero dello Sviluppo Economico, l’obiettivo è espandere massicciamente la fibra ottica in Italia, e Open Fiber ha ottenuto la concessione per costruire la rete in queste zone.
Il progetto è ambizioso: prevede la realizzazione di circa 90.000 km di rete, equivalenti a più di due volte la circonferenza terrestre. L’obiettivo è raggiungere circa 6,4 milioni di Unità Immobiliari, che comprendono appartamenti, uffici, aziende e sedi della Pubblica Amministrazione, distribuiti in 6.232 comuni italiani.
I dati condivisi da Open Fiber sono incoraggianti. Ad oggi, l’azienda ha già realizzato 68.470 km di rete, che corrisponde al 76% del totale previsto. Analizzando l’andamento temporale, nel 2021 sono stati costruiti 37.400 km
, nel 2022 circa 20.000 km e nei primi sette mesi del 2023 altri 11.250 km. Questo ritmo sostenuto di lavoro ha permesso di raggiungere 4.600 comuni con la fibra FTTH, pari al 74% del totale previsto dalla Concessione Infratel. In termini di Unità Immobiliari, 4,31 milioni sono già state raggiunte dalla fibra, di cui 3,67 milioni sono già pronte per essere vendute.Un aspetto fondamentale per i consumatori è la possibilità di verificare la copertura della propria zona. Open Fiber mette a disposizione un sito dedicato per controllare la disponibilità della fibra. Tuttavia, è importante sottolineare che, anche se la rete è stata costruita, potrebbero essere necessarie alcune settimane o addirittura mesi prima che sia effettivamente possibile attivare un’offerta con un operatore partner. Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la digitalizzazione dell’Italia, garantendo connessioni ad alta velocità anche nelle aree meno densamente popolate. L’investimento in infrastrutture di questo tipo è fondamentale per ridurre il divario digitale e garantire a tutti l’accesso a servizi e opportunità offerti dalla rete.