credito telefonico truffa

Siamo certi che qualche volta vi sia capitato di controllare il vostro credito telefonico e trovarlo svuotato completamente. No, non è stato il caro vecchio Harry Potter, se ricordiamo bene fa parte dei buoni. Invece, con molta probabilità, siete stati vittima di una truffa e non ve ne siete resi conto.

Le strategie attuate dai malfattori per derubarvi possono essere molteplici e far riferimento a diversi strumenti a loro disposizione: chiamate, sms, messaggi Whatsapp, email. Purtroppo, trovano sempre nuovi modi per “far piangere il nostro portafogli” e noi.

“Nuovo abbonamento” ma svuota il credito

Sono stati condotti alcuni studi per capire come i truffatori riescano a svuotare il credito telefonico in pochissimi secondi. Uno dei metodi più utilizzati è il wangiri, derivante da un termine giapponese che indica quando viene effettuato uno squillo, si risponde e il mittente attacca immediatamente.

Il wangiri più comune causa una perdita di 1,5 euro ogni dieci. Una cifra da non sottovalutare considerando il pochissimo lasso di tempo. Esistono però altre tipologie di questa truffa, più sofisticate e studiate in modo da colpire più vittime possibili. Tramite delle telefonate, i malfattori, sono in grado di attivare servizi di abbonamenti telefonici fasulli che prosciugheranno il credito sulla SIM del povero malcapitato.

La scaltrezza sta nel fatto che vengono usati numeri che appaiono reali, ma che quando li si richiama non esistono. Come mai? Perché sono generati da un software in modo casuale e vengono modificati in continuazione. In questo modo non si potrà mai risalire alla posizione geografica del truffatore, anche perché spesso questo usa un VPN, una rete privata che permette di geolocalizzare i loro software e i loro device ovunque vogliano.

Anche se cercaste di recuperare il vostro credito contattando l’operatore telefonico a cui fate affidamento, difficilmente avrete i soldi indietro. Alcuni si limitano a informare i clienti dell’esistenza della truffa dello squillo senza risposta con sms o annunci pubblicati sui propri siti. Altri, come PosteMobile, diciamo che si impegnano un po’ di più, avvertendo di contattare subito il servizio clienti in caso di disagi.

Dovete essere più furbi di loro: se vedete che il numero ha un prefisso straniero, probabilmente è una truffa, quindi NON RISPONDETE.

 

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