Quasi tutte le donne/ragazze durante la loro vita hanno avuto una o più Barbie. Magari per scelta o regalate per Natale da uno dei tanti parenti. Altri invece che hanno desiderato averne una, ma non l’hanno mai ricevuta. Tutto questo da quasi 65 anni, precisamente dal 1959.
Tuttavia la Mattel, la casa produttrice della famosa bambola, nel corso di tutti questi anni ha “toppato” diverse volte, creando prodotti che sono poi stati ritirati dal mercato.
Questo particolare non è sfuggito neanche a Greta Gerwing, la regista del film uscito nelle sale questa estate dedicato a Barbie e particolarmente apprezzato dalla critica. La regista ha infatti scelto di inserirne alcune nella sua storia. Se siete andati al cinema, avete notato quali? Non vi preoccupate, ve lo diciamo noi.
Le Barbie che sono state ritirate dal mercato
Cominciamo da una in particolare, la Barbie incinta, chiamata Midge. La bambola presentava un “pancione” removibile con all’interno un bebè. Molte mamme si lamentarono con la Mattel in quanto credevano che questa bambola lanciasse un messaggio sbagliato: avere un bambino al più presto. Così Midge era finita nel dimenticatoio fino all’uscita del film.
C’è poi l’edizione della bambola accompagnata con il suo cane, Tanner. Questo cane, per farla molto breve, diciamo che digeriva ciò che mangiava e i suoi ricordini dovevano essere alzati con una specie di paletta. Il problema fu che questo modello aveva delle parti magnetiche molto piccole che potevano esser facilmente ingerite.
Qualcuno ricorda la Barbie Video Girl? Non è così “vecchia”. Questa bambola aveva una videocamera del tutto funzionante inserita al centro del suo petto. Dietro, invece, possedeva uno schermo ed era dotata di un cavo per collegarla al PC. Peccato che l’FBI temette che la videocamera potesse essere usata per scopi impropri e che i video finissero nelle mani sbagliate.
Una delle più strane, ma in qualche modo divertenti nel senso ironico del termine era Skipper, la sorella minore della classica bambola. L’idea di Mattel è che Skipper crescesse per diventare come la sorella. Come? Allungandola e facendole crescere letteralmente il seno. Diciamo solo che i genitori non furono proprio entusiasti.
I Ken che non hanno avuto successo
Anche la sua controparte maschile non sempre ha riscontrato successo. Parliamo di Ken, la bambola dall’impeccabile chioma e il sorriso smagliante, che nel film esprime tutto il suo disappunto per essere “solo un Ken”.
Il primo fu ritirato per una motivazione davvero assurda: perché aveva un orecchino, fu tolto dal mercato in quanto molti si lamentarono che sembrasse omosessuale. Parliamo del 1993 non degli anni ’50. Anni in cui poco prima avevano sfondato ad esempio i Wham e nessuno si era lamentato tanto.
L’ultimo basta il nome: Ken Sugar Daddy. In teoria era il padre del suo cagnolino, Sugar. In pratica, non fu una scelta proprio geniale. Anche se, fu uno dei Ken che ebbe più successo.
Se dovessimo elencare tutte le bambole ritirate, non solo della Mattel, ci vorrebbe una vita. Quindi ci fermiamo qui e (per chi ha visto il film) ricordate che siete “Kenough”.