Siete abituati a fare una ricca e sana colazione? Desiderate tanto il “crunch” promesso nelle pubblicità? Avete una carenza di ferro? Allora forse dovreste mangiare i nuovi muesli e burro d’arachidi contenenti sassi e metalli. Per eventuali incomprensioni: siamo ironici.
Sono state ritirate dal mercato confezioni di di burro d’arachidi e di muesli. La vera “tragicità” è che non si tratta di un solo brand, ma di diversi. Le creme spalmabili alle deliziose noccioline sono state bloccate per la presenza di possibili corpi estranei metallici. Invece, nel muesli hanno trovato addirittura dei veri e propri sassi. Il Ministero della Salute è quindi corso al riparo, pubblicando sul sito ufficiale diversi richiami.
Come avrete letto pochi istanti fa, i muesli ritirati dal mercato non sono di una sola marca, quindi facilmente evitabili, ma di diverse. Più di quanto immaginiate. I prodotti, però, sono provenienti da un solo stabilimento: il Lameri spa a San Bassiano (CR) e potrebbero avere all’interno, confondendosi tra uvetta e cioccolato, piccoli sassolini.
Vi riportiamo solo alcuni dei tanti esempi, quindi vi consigliamo di approfondire l’argomento sul sito ministeriale. I primi sono a marchio Decò
e sono il muesli con cioccolato e quelli con l’uvetta e le nocciole. Sono seguiti da quello classico al cioccolato da uvetta e nocciole versione granola Pam. Altri brand conosciuti coinvolti sono: Selex, Bennet, Ristoris, Activity e Vale.Tutti i prodotti ritirati sono provenienti dalla Birko S.r.l. di Torino e diffusi attraverso diversi marchi. Il motivo è appunto la presenza di sostanze metalliche al loro interno.
Fate attenzione soprattutto a quelle a marchio Fiorentini (ben tre tipi diversi), poi Coop, Despar, Ok Brio e RT.
Il consiglio è ovviamente di evitare di consumare questi prodotti e di restituirli presso il luogo dove sono stati acquistati, riportandoli ai venditori.
In entrambi i casi, se proprio non potete farne a meno, vi ricordiamo ancora una volta di consultare la lista completa sul sito del Ministero della Salute.
Non sarà né la prima, né l’ultima volta in cui per sbaglio verranno venduti prodotti contaminati e poi ritirati dagli scaffali, quindi prestate sempre attenzione alle notizie.