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Dispositivi e accessori che non aiutano realmente gli occhi e il sonno

Gli occhiali in commercio pensati per filtrare la luce blu probabilmente non fanno alcuna differenza per la qualità del sonno o l’affaticamento degli occhi dovuto all’uso del computer, secondo nuovi studi.

Accessori e dispositivi che bloccano la luce blu sono sempre più raccomandati, spesso dagli optometristi, un trend che ha raggiunto l’apice all’inizio degli anni 2000. Ai pazienti vengono spesso prescritte queste lenti in molte parti del mondo con una serie di luoghi comuni esistenti sui loro potenziali benefici. Alcune di queste affermazioni includono che gli occhiali protetti dalla luce blu possono ridurre l’affaticamento degli occhi associato all’uso di dispositivi digitali, migliorare la qualità del sonno e anche proteggere la retina dai danni indotti dalla luce.

Tuttavia, i ricercatori dell’Università di Melbourne in Australia affermano che è in corso un “dibattito sostanziale”. Le lenti per occhiali con filtro della luce blu hanno valore nella pratica oftalmica. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cochrane Database of Systematic Reviews, ha valutato i dati di 17 studi clinici sui benefici offerti da questi occhiali per migliorare le prestazioni della vista, oltre a fornire protezione. Valutati i dati di sei paesi, ciascuno comprendente da 5 a 156 partecipanti, e il periodo di tempo durante il quale le lenti sono state valutate variava da meno di un giorno a cinque settimane.

Occhi affaticati e qualità del sonno, i reali benefici contro gli effetti della luce blu

I ricercatori hanno scoperto che potrebbero non esserci “vantaggi a breve termine” con l’utilizzo di lenti dotate di filtro per la luce blu. Al momento non è chiaro se queste lenti influenzino la qualità della vista o il sonno. La revisione della ricerca non ha inoltre potuto trarre conclusioni su eventuali effetti sulla salute della retina a lungo termine. “Le persone dovrebbero essere consapevoli di questi risultati quando decidono se acquistare questi occhiali”, spiega la coautrice dello studio Laura Downie.

Tuttavia, gli scienziati hanno affermato che è necessario considerare anche la qualità e la durata dei singoli studi che fanno parte della revisione. “Sono ancora necessari ampi studi di ricerca clinica con un follow-up più esteso in popolazioni più diverse per accertare più chiaramente i potenziali effetti delle lenti per occhiali che filtrano la luce blu sulle prestazioni visive, sul sonno e sulla salute degli occhi”. “La quantità di luce blu che i nostri occhi ricevono da fonti artificiali, come gli schermi dei computer, è circa un millesimo di quella che otteniamo dalla luce naturale del giorno”. “Filtrare livelli più elevati di luce blu richiederebbe un’evidente sfumatura ambrata delle lenti”.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano