L’aumento dei costi benzina e di altre forme di carburante sembra proprio non volersi fermare.
In seguito al mancato rinnovo di uno sconto di 30 centesimi sulla benzina, si assiste invece ad un ulteriore aumento che, ad oggi, troviamo persino ad un prezzo medio di 2.019 euro a litro, per quanto riguarda le stazioni di benzina autostradali.
Solo il 14 Agosto, il prezzo era di 2.015 euro a litro. Ma nonostante ciò, in così pochi giorni, il valore è aumentato di altri 4 centesimi, su un prezzo che era di, per sé, già molto alto.
Bisogna infatti evidenziare che il nostro paese sta affrontando uno dei momenti economici più difficili negli ultimi anni. L‘inflazione ha raggiunto ampi livelli in tutti i settori, dai consumi di energia elettrica, ai prezzi relativi a beni di primaria necessità, includendo ovviamente anche la benzina.
Insomma, la situazione sta generando davvero molte proteste e malcontenti generali, in quanto per le famiglie italiane diventa sempre più difficile riuscire ad arrivare a fine mese.
Tuttavia, non tutti sono d’accordo, per esempio Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, si mostra fortemente a favore di queste attuali strategie di Governo, sostenendo che, al contrario di quanto si possa pensare il prezzo attuale della benzina risulta essere inferiore rispetto a quello degli altri Paesi dell’Unione Europea, come Germania, Spagna e Francia.
In ogni caso, non mancano proteste accese da parte di gruppi di consumatori ed oppositori.
Ma vediamo in dettaglio gli aumenti dei prezzi di altre forme di carburante, oltre alla benzina, di cui abbiamo già parlato.
Le casse dello Stato, stanno letteralmente guadagnando miliardi di euro grazie a questi aumenti, attraverso l’IVA e le accise.
E, in più, non bisogna ricordare che siamo nel pieno dei mesi estivi, i cui ritorni o partenze per le vacanze rendono necessario un pieno di carburante.
Ecco spiegato probabilmente gli aumenti di questi ultimi giorni.
Anche la verde prevede un’ulteriore modifica tariffaria, mostrando la Puglia, qcome la regione con un prezzo medio più alto rispetto alle altre regioni di Italia, con i suoi 1.969 euro a litro. E le Marche, come il prezzo più basso con 1924 euro a litro. Come si può vedere, anche in questo caso, la differenza non è assolutamente di poco conto.
In definitiva, ad oggi, possiamo definitivamente affermare che Iva e accisa pesano per circa il 55,6% su un litro di ecologica e per il 51,8% sul gasolio.
Sembra che la situazione non faccia altro che peggiorare.