Così come il resto delle dita, anche il mignolo ha il suo ruolo per la nostra andatura. Certo, sarebbe più divertente se ci potessimo arrampicare come le scimmie sugli alberi (nostre antenate), ma purtroppo l’evoluzione ci ha resi bipedi. Il Dr. Wenjay Sung, medico del White Memorial Medical Group, ha affermato che quando camminiamo ci muoviamo come su un treppiede: poggiamo le nocche del grande dito, del mignolo e poi il tallone.
Insomma, se per un malcapitato caso, dovessero modificare questo schema perfetto, perdereste l’equilibrio.
Scommettiamo che la vostra risposta sia una o al massimo due. Effettivamente, da una ricerca condotta nel 2012, è emerso che molte persone abbiano soltanto due ossa nel loro mignolo, quindi la risposta potrebbe essere giusta, tuttavia c’è un “ma”.
Alcuni ricercatori hanno analizzato ben 606 radiografie di piedi di altrettanti pazienti, scoprendo che il 53,3% possedeva due articolazioni e tre ossa, mentre la restante parte aveva un’articolazione e due ossa.
Anche se in pochi conoscono questo particolare, tale fenomeno atomico fu descritto nel 1492 da Leonardo da Vinci nei suoi studi sull’anatomia umana. Gli scienziati ritengono che la variazione anatomica sia determinata da una segmentazione incompleta, come se l’osso non si definisse del tutto durante il periodo di gestazione.
Siete rimasti di stucco? Non non è un “barbatrucco” (scusate la citazione è stata una tentazione troppo forte). Incredibile no? E voi quante ossa avete? Scommettiamo che ora le state contando.