Tra le applicazioni di messaggistica istantanea più conosciute e utilizzate al mondo Telegram occupa indubbiamente una posizione rilevante.
L’applicazione nasce nel 2013 dalla testa di due imprenditori e fratelli russi Nikolaj e Pavel Durov. Il servizio viene utilizzato da circa 15,5 milioni di italiani e conta un numero di circa 700 milioni di utenti attivi mensili.
Molti italiani considerano Telegram un’applicazione ben fatta e la preferiscono di gran lunga alla rivale WhatsApp per la presenza di alcune funzioni che quest’ultima non possiede.
Una delle principali differenze tra le due applicazione è la possibilità, con Telegram, di inviare file e documenti di notevoli dimensioni, e l’opportunità di creare dei bot oppure dei canali.
Telegram è considerata un’applicazione sicura grazie all’utilizzo della crittografia end-to-end ma recentemente si è scoperto che non è così per tutti i paesi del mondo.
Chi in Cina utilizza uno smartphone dell’azienda elettronica Xiaomi
si è ritrovato impossibilitato a utilizzare l’applicazione Telegram. Il motivo? Il blocco da parte della MIUI.La MIUI è un’interfaccia utente sviluppato appunto da Xiaomi che presenta diverse caratteristiche e capacità. Tra le varie funzioni ne presenta una estremamente utile: l’intercettazione e il conseguente blocco di applicazioni potenzialmente pericolose per il dispositivo.
La MIUI italiana non rivela nessuna pericolosità nell’app di Telegram e permette tranquillamente agli utenti di scaricare e installare il servizio.
Tuttavia in Cina le cose sono ben diverse: la MIUI cinese considera Telegram un’app fraudolenta e potenzialmente pericolosa e ne impedisce l’installazione.
Il blocco di Telegram ha scatenato non poche polemiche poiché viene visto non come un tentativo innocente di proteggere la sicurezza degli utenti ma bensì l’ennesimo sforzo del Partito Comunista Cinese di spiare i cittadini.