L’Italia, ad oggi, sta vivendo uno dei periodi di forte crisi economica più gravi degli ultimi anni.
Il lockdown e la guerra in Ucraina, hanno generato un aumento generale dei prezzi: dai prodotti di prima necessità, ai consumi, fino agli aumenti sul costo della benzina.
Proprio riferendoci a quest’ultima, malgrado le promesse iniziali durante il periodo delle elezioni relative alla riduzione del peso delle accise sul prezzo del carburante, l’aumento del costo della benzina sembra non volersi fermare. Tanto è vero che, ad oggi, si è arrivati a toccare i 2 euro per litro, con qualche centesimo in meno per la scelta del gasolio.
Una tariffa che diventa ancora più alta in autostrada, arrivando anche a 2.7 euro per ogni litro.
La situazione sta diventando davvero critica e riguarda, chi più chi meno, tutte le regioni di Italia.
A pesare sul prezzo del carburante, come era già stato reso noto, sono i costi delle accise e dell’Iva. Per chi non lo sapesse, le accise sono delle imposte che vengono applicate alla vendita di prodotti al consumo (come in questo caso io carburante) e che si aggiungono ad altre tasse.
Esse infatti, influenzano più della metà del prezzo finale del carburante. In quanto parliamo di circa 90 centesim
Insomma, la situazione ad oggi, sembra non voler migliorare e la forte crisi economica in cui si trova attualmente il nostro paese, richiede un immediato intervento del Governo.
Intervento che probabilmente non avverrà molto presto, se consideriamo che con queste nuove disposizioni le casse dello Stato stanno raccogliendo miliardi di euro. Ciò dipeso anche dal fatto che siamo in pieno periodo estivo. Le continue partenze e ritorni dalle vacanze, rendono ovviamente necessario fare il pieno di benzina.
Non ci resta che domandarci quanto ancora durerà questa situazione e se, il Governo, ha davvero intenzione di fare qualcosa.