La tassa venne lanciata nel corso del lontano 1956, come risposta alla crescente diffusione di mezzi sulle strade, nell’idea di poter utilizzare i “guadagni” per migliorare le infrastrutture, producendo anche un gettito fiscale di notevole importanza. Nel corso degli anni poco è cambiato dagli anni ’50, con il bollo auto ancora fortemente presente, e da pagare in un’unica soluzione, recandosi in tabaccheria o presso i principali istituti di credito.
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Nel 2023 il tempo sta cambiando, più volte nel corso delle campagne elettorali gli aspiranti governanti hanno promesso una completa rimozione della tassa, senza avere mai però il coraggio di riuscire ad applicare la promessa, per il semplice fatto che allo Stato quel denaro serve davvero, ed in caso contrario dovrebbe recuperarlo altrove.
Il mercato sta spingendo fortissimo verso l’elettrico, e di conseguenza anche gli Stati stanno cercando di ridurre il più possibile le emissioni di CO2, con incentivi nel prezzo finale della vettura, ma sopratutto nell’esenzione dal pagamento del bollo auto. In media coloro che acquisteranno un mezzo elettrico potranno godere di una esenzione di 3-5 anni, tempistiche che vengono estese all’infinito (o meglio alla durata della vita della vettura), solo nel caso di Lombardia o Piemonte.