I risultati ottenuti dalla ricerca sono stati pubblicati su Pnas, rivista che raccoglie gli Atti dell’Accademia della Scienza degli Stati Uniti d’America. Lo studio condotto da filosofi e psicologi si è distinto per l’utilizzo di ben sette esperimenti basati sulle illusioni uditive. In sostanza, le persone sottoposte ai test hanno dovuto affrontare alcune prove, tra queste una in particolare richiedeva di distinguere la durata di un unico suono continuo e di due suoni differenti separati. Gli esperti hanno poi ribaltato la prova “sostituendo” i suoni con il silenzio.
Nel primo caso le persone coinvolte hanno dimostrato di percepire il suono continuo come più lungo rispetto ai due suoni spezzati anche se, in realtà, la durata era la medesima. Stessa risposta è stata data agli scienziati quando sottoposti alla percezione del silenzio. Proprio quest’ultima fase del test, insieme ai risultati ottenuti negli altri esperimenti, ha permesso agli esperti di affermare che il nostro cervello percepisce il suono del silenzio proprio come se si trattasse di un suono effettivo.
La ricerca ha finalmente dato risposta a un primo quesito che sarà esteso ad altri campi. I prossimi esperimenti del team di ricercatori avranno, infatti, lo scopo di rispondere ai dubbi relativi ad altre occasioni in cui è possibile “percepire le assenze”.