Secondo quanto dichiarato da un professore di Harvard, alcuni ricercatori hanno trovato per la prima volta materiale affidabile e analizzabile proveniente dall’esterno del nostro sistema solare. Potrebbe trattarsi di alieni.
Il materiale in questione, che assume una forma sferica, è stato ritrovato nell’Oceano Pacifico all’inizio dell’estate. Le prime analisi indicano che il materiale proviene dall’esterno del nostro sistema solare. Pare sia stato trasportato da un oggetto interstellare che si è schiantato sulla Terra nel 2014, secondo Avi Loeb, astrofisico teorico dell’Università di Harvard.
Questo materiale alieno ritrovato potrebbe anche essere “tecnologia di origine extraterrestre” a causa di alcune caratteristiche insolite notate dagli esperti. Il professor Loeb aveva precedentemente affermato che potrebbe essere un’astronave aliena, ricorda un po’ un’asteroide ma di tipo artificiale. “Questa è una scoperta storica perché per la prima volta gli scienziati analizzano i materiali di un grande oggetto arrivato sulla Terra dall’esterno del sistema solare”, spiega il professor Loeb.
Materiali che potrebbero testimoniare l’effettiva esistenza degli alieni e le teorie dello scienziato Loeb
Il professor Loeb ha fatto una serie di affermazioni sulla potenziale vita extraterrestre e sui visitatori provenienti da altri sistemi solari. Sebbene abbia dato numerosi contributi all’astrofisica, è forse meglio conosciuto per le sue ipotesi secondo cui Oumuamua, il primo oggetto interstellare a visitare il nostro sistema solare, è una “sonda aliena”. Le sue affermazioni spesso fuori dal comune hanno portato a qualche censura da parte di colleghi, che lo ritengono incline al sensazionalismo. Le sue dichiarazioni possono attirare l’attenzione e minare il consueto lavoro della scienza volto a verificare affermazioni straordinarie con prove straordinarie, spiegano.
Loeb ha rilasciato le dichiarazioni più recenti su Medium, dove ha documentato il suo viaggio nell’Oceano Pacifico. Ciononostante, negli ultimi mesi il professor Loeb e il suo team hanno setacciato l’Oceano Pacifico alla ricerca di eventuali frammenti di una palla di fuoco che pare risalga a qualche anno fa, a giugno hanno annunciato di aver raccolto con successo alcuni campioni. Loeb sottolinea in particolare la quantità di berillio, lantanio e uranio (o BeLaU) in alcuni oggetti. Ciò li distingue dagli altri campioni che normalmente si formano sulla Terra, sulla Luna o su Marte.