La competizione tra giganti tecnologici come Microsoft e Google non è una novità, ma recentemente, Microsoft ha adottato una strategia audace per promuovere il suo motore di ricerca, Bing. Gli utenti di Windows 11 hanno segnalato la comparsa di pop-up che li invitano a sostituire Google con Bing come motore di ricerca predefinito su Google Chrome.
Windows 11, scontro tra titani
I pop-up in questione, apparsi in Italia e in altri paesi, sono posizionati nell’area in basso a destra del desktop di Windows 11. Il messaggio suggerisce vari benefici derivanti dall’uso di Bing, tra cui il programma Microsoft Rewards e le avanzate funzionalità di intelligenza artificiale offerte dal motore di ricerca. Tuttavia, ciò che ha suscitato particolare irritazione tra gli utenti è il fatto che questi pop-up appaiano anche durante le sessioni di gioco, interrompendo l’esperienza e richiedendo un’azione da parte dell’utente per chiuderli.
Il modo in cui questi sono stati implementati ha portato alcuni a paragonarli a malware, dato che non sembrano collegati al Centro notifiche di Windows o ad altre funzionalità standard del sistema operativo. Inoltre, è stato segnalato che una variante simile è apparsa anche su Windows 10.
La reazione degli utenti non è stata positiva. Molti hanno espresso il loro disappunto per l’intrusività di questi messaggi e per la percezione che Microsoft stesse cercando di imporre Bing in modo aggressivo. Di fronte a queste critiche, Caitlin Roulston, director of communications di Microsoft, ha rilasciato una dichiarazione confermando che Microsoft era a conoscenza delle segnalazioni relative ai pop-up e che aveva sospeso la notifica mentre indagava sulla questione. L’obiettivo, ha detto, era di “adottare le azioni appropriate” per risolvere eventuali problemi.
Questo episodio sottolinea l’importanza di bilanciare le strategie di marketing con l’esperienza utente. Mentre è comprensibile che Microsoft voglia promuovere Bing, è essenziale farlo in modo che non alieni o irriti gli utenti. La lezione qui è che, in un’era in cui l’esperienza utente è al centro, le aziende devono essere caute nel modo in cui presentano i loro prodotti e servizi, assicurandosi che le loro tattiche non siano controproducenti.