La fine del mondo è un tema fonte di enorme preoccupazione per gli esseri umani da milioni di anni. La distruzione totale della Terra e dei suoi abitanti non è uno scenario così fantascientifico come si potrebbe pensare ma in determinate circostanze potrebbe davvero accadere.
Il nostro pianeta è al collasso e il cambiamento climatico è una minaccia che ormai ben si conosce e che bisogna affrontare. Lo si è visto anche recentemente con il nostro paese spaccato in due da forti precipitazioni al nord e caldo torrenziale e terribili incendi al sud. Il riscaldamento globale potrebbe presto portare la Terra in condizioni di non abitabilità per gli umani.
Ma questa è solo una delle possibili cause che potrebbero portare alla fine del mondo. Tra le ipotesi più accreditate abbiamo le guerre nucleari, possibili nuove pandemie, manifestazioni cosmiche (come l’impatto di un asteroide) e la ribellione di tutti gli strumenti tecnologici.
Ma l’umanità non è così fragile e in passato ha rischiato più volte l’estinzione
riuscendo sempre a sopravvivere.La storia dell’umanità è sempre stata costellata da eventi chiamati ‘colli di bottiglia’ che rappresentano un calo sostanziale del numero di individui appartenenti a un gruppo. Questi colli sono sempre stati causati da eventi particolari che hanno fatto sì che la popolazione di abitanti della Terra si riducesse.
Secondo uno studio recente proprio un milione di anni fa c’è stato un fenomeno di collo di bottiglia che ha ridotto l’umanità dai 100.000 di abitanti di partenza a sole 1.280 unità e questo calo è durato circa 117.000 anni!
L’umanità quindi ha rischiato di essere a un passo dall’estinzione ma è sopravvissuta grazie alla resilienza dell’uomo. Non è chiaro quali sono gli eventi precisi che hanno portato a questa riduzione ma è legato ai cicli di glaciazione.