Da piccoli quante volte ci hanno sgridato per aver messo in bocca oggetti contenenti batterie e quindi potenzialmente pericolosi? Magari ora i nostri genitori non hanno più questa preoccupazione, ma comunque forse saranno comunque contenti di sapere che è stata creata la prima batteria commestibile.
Immagazzinare energia è sempre stata una priorità per l’essere umano. Qualsiasi tipo sia, se elettrica, chimica, solare o anche nucleare, la necessità di alimentare le macchine e i dispositivi a noi indispensabili, ha spinto l’uomo a cercare sempre nuove alternative. In concomitanza, altro argomento primario delle ricerche scientifiche, è la ricerca nel creare nuove strumentazioni sempre più avanzate.
La nuova batteria non si tratta di un qualche esperimento giocoso, ma di un’invenzione che con molta probabilità rivoluzionerà il campo della biomedicina e di altre scienze, rendendole più efficaci ed anche più sostenibili.
Come funziona la batteria commestibile
Una start-up proveniente dagli Stati Uniti, la Proteus Digital Health, ha inserito un chip di servizio sulla superficie di alcuni farmaci. Lo scopo è quello di somministrarli ad alcuni pazienti e monitorare la sua effettiva assunzione e il suo completo assorbimento da parte dell’organismo. In questo modo, ad esempio, persone con una certa età potrebbero essere controllate anche a distanza. Il sistema infatti comunica direttamente con il medico che riceve le informazioni raccolte dal cip. Anche altre Università e aziende stanno creando prototipi simili, ma resta sempre un problema: il silicio nelle batterie per il funzionamento del microcip. Anche se in quantità minima, questa sostanza è comunque molto dannosa nel caso fosse rilasciata nell’organismo a causa di un’eventuale rottura.
La costruzione di una batteria che si può anche ingerire risolve questo problema. Il piccolo apparecchio è costituito da sostanze del tutto naturali (es. quercetina, vitamina B12). Parliamo di componenti che potremmo addirittura trovare anche sulla nostra tavola. L’oggetto può, non solo essere immesso nel nostro organismo tramite via orale per poi essere recuperato come scarto una volta finito il suo compito, ma potrebbe rivoluzionare anche l’universo della chirurgia. Il fatto che questa batteria possa attraversare il nostro corpo ed essere digerita, favorisce l’utilizzo di strumenti medici di dimensioni adeguate e crea una soluzione per diverse patologie.
Immaginate quindi, quanto sarebbe facile diagnosticare una malattia senza utilizzare strumenti troppo invasivi. Sarebbe possibile utilizzare Led e telecamere senza sottoporre il paziente ad endoscopie sotto anestetico.
La rivoluzionaria batteria che sembra provenire dall’universo di Willy Wonka, è ancora in fase di sperimentazione, ma il primo prototipo è stato ufficialmente creato. Da qui in poi verranno effettuati nuovi test e modifiche.