La necessità di trovare dei carburanti che siano ecosostenibili sta diventando sempre più impellente a causa del cambiamento climatico. Una delle alternative presenti sul mercato è l’optare per l’utilizzo di vetture elettriche. Se da un lato sono ecologiche, dall’altro hanno anche aspetti negativi come il prezzo o la scarsa presenze delle colonnine di ricarica. E se si potesse realizzare un diesel rinnovabile e meno inquinante?
Pare proprio che qualcuno abbia già pensato a questa soluzione, creando l’HVO, un vero e proprio bio-carburante.
Il diesel HVO: com’è composto
L’HVO è un biocarburante capace di diminuire le emissioni del 90% e di adattarsi a qualsiasi vettura a diesel (compresi mezzi di grandi dimensioni come bus o camion). Sembra impossibile vero? Claudio Descalzi, CEO di Eni, ha affermato che invece è così e che addirittura questo carburante potrà del tutto sostituire il diesel.
L’HVO è un ricavato di residui e di scarti che provengono dai processi di trasformazione di differenti prodotti di origine vegetale. Si tratta quindi di una sostanza che viene creata dalla lavorazione di un mix 100% naturale. È infatti derivato da grassi animali e oli vegetali, quindi lo si può tranquillamente classificare di come biofuel seconda generazione.
Il bio-carburante HVO potrebbe essere quindi una valida alternativa ai combustibili fossili più inquinanti? Forse, è ancora presto per dare una risposta certa. Tuttavia, il Regno unito, che da tempo impone una politica Net-Zero con l’obiettivo di ridurre le emissioni gassose, utilizza l’HVO. La strategie dell’UK è quella di portare il Paese alla decarbonizzazione totale entro il 2050. Con molta probabilità, tale strategia è solo il punto di inizio per una strada che porta alla sostituzione dei carburanti odierni con i biofuel in tutto il globo.
Ovviamente, il discorso del biofuel ha senso solo se le filiere adottano anch’esse soluzioni green, altrimenti “il gioco non varrebbe la candela”.