Gli utenti dovrebbero andare a fondo ogni volta che acquistano un nuovo dispositivo elettronico. Soprattutto gli smartphone infatti racchiudono tante caratteristiche importanti, tra le quali qualcuna da conoscere assolutamente. I telefoni infatti come tutti gli altri dispositivi che sono dotati di un’antenna, possono esporre il nostro corpo a radiazioni.
Si tratta di onde elettromagnetiche a radiofrequenza, ma niente paura: i dati in merito al coefficiente vengono specificati dei produttori proprio sulla scatola. Per questo motivo vengono aggiornati ogni volta i dati in merito a tutti gli smartphone e i relativi indici detti SAR. Quest’unità di misura rappresenta in parole povere il quantitativo di energia elettromagnetica che il corpo assorbe usando un telefono.
La soglia massima decretata per l’Europa è di 2,0 Watt/Kg su 10 grammi di tessuto e per 6 minuti in totale. Negli Stati Uniti invece il coefficiente ammesso è più basso, con 1,6 Watt/Kt su 1 grammo di tessuto.
Radiazioni: quali sono le conseguenze degli smartphone e la classifica
Secondo i principali studi, non ci sono oggi prove a sufficienza per decretare il nesso tra l’utilizzo dello smartphone e i tumori cerebrali. Gli utenti dunque dovrebbero stare tranquilli, almeno secondo quanto riportato. Nuovi studi infatti hanno confermato tale tesi, siccome solo in alcuni casi si sarebbe visto un aumento dei neurinomi del nervo acustico e dei gliomi, ma non tali da scaturire in patologie gravi.
Chiaramente il calore assorbito dalla pelle e dai tessuti superficiali va ridotto: il consiglio è quello di non utilizzare per troppe ore di seguito lo smartphone soprattutto a contatto diretto con l’orecchio. Utilizzando gli auricolari la situazione cambierebbe il meglio.
In cima alla classifica ci sarebbero iPhone 13 Pro e Pro Max con Google Pixel 6, tutti e tre con valori pari a 0,99 Watt/Kg. Questo ovviamente non significa che siano dannosi, dato che comunque restano nella soglia permessa.