Settembre è il mese del ritorno del grande calcio. Se nelle precedenti settimane, la Serie A ha tenuto alta l’attenzione degli appassionati con le prime partite del campionato, a breve sui piccoli schermi degli italiani tornerà anche la Champions League e le altre coppe europee. Al netto della necessità di avere Sky, Prime Video e DAZN per non perdere nemmeno un minuto della propria squadra del cuore, sono ancora molti i tifosi che si affidano allo streaming IPTV illegale.
IPTV, il grande rischio per chi sceglie il pezzotto
A differenza dell’anno scorso però lo scenario legato al pezzotto è profondamente mutato. In seguito ad un DDL approvato dal Parlamento in estate, ora le autorità possono mettere in atto una serie di contromosse molto efficaci per contrastare le dinamiche dell’IPTV illegale.
In primo luogo, già da qualche settimana le forze dell’ordine hanno la possibilità di intercettare gli indirizzi IP collegati a siti pirata o piattaforme (anche estere) che trasmettono i contenuti di Sky, di Prime Video e di DAZN senza regolare abbonamento. Da qui il successivo e conseguente blocco del segnale.
Inoltre, anche Sky e DAZN hanno molto più margine di manovra e potere contro l’IPTV, con la possibilità di segnalare alle autorità siti pirata e piattaforme illegali con il conseguente blocco di queste in non più di mezz’ora.
Sempre la nuova legga va a ampliare la possibilità di sanzioni, ora più severe. Per coloro che si affidano all’IPTV è prevista una pena massima pari a 15mila euro, mentre è prevista la galera per chi trasmette il segnale nelle case degli italiani.