Erlend Bore, un uomo norvegese, ha acquistato un metal detector su consiglio del suo medico, con l’obiettivo principale di trascorrere più tempo all’aperto. Durante una delle sue esplorazioni su un’isola montuosa chiamata Rennesøy, vicino alle coste sud-occidentali della Norvegia, il suo dispositivo ha iniziato a emettere segnali. Inizialmente, Bore aveva scoperto alcuni rottami, ma poco dopo, ha fatto una scoperta straordinaria. Sepolti sotto il terreno, ha trovato nove ciondoli, tre anelli e 10 sfere d’oro che risalgono a circa 1500 anni fa. Questi oggetti erano parte di una collana elaborata, realizzata da antichi gioiellieri e indossata dai membri più influenti della società norrena dell’epoca.
I ciondoli, noti come bratteati, raffigurano una scena famosa della mitologia norrena. In particolare, mostrano il dio norreno Odino mentre cura il cavallo malato di suo figlio. Questo ritrovamento ha attirato l’attenzione di Ole Madsen
, direttore del Museo Archeologico dell’Università di Stavanger, che ha sottolineato come sia raro trovare una quantità così grande di oro in un’unica occasione.Tuttavia, nonostante la magnificenza del ritrovamento, Bore non riceverà alcuna ricompensa finanziaria per la sua scoperta. La legge norvegese stabilisce che tutti gli oggetti risalenti a prima del 1537 e le monete antecedenti al 1650 sono considerate proprietà dello Stato. Questa normativa è simile a quella vigente in Inghilterra, dove i tesori archeologici ritrovati diventano automaticamente proprietà del governo.
La storia di Bore è un esempio affascinante di come una semplice passeggiata all’aperto, unita alla tecnologia moderna, possa portare alla scoperta di tesori nascosti che offrono uno sguardo prezioso sul passato. Questi ritrovamenti non solo arricchiscono la nostra comprensione della storia, ma ci ricordano anche l’importanza di esplorare e apprezzare il mondo che ci circonda.