Il satellite Aeolus, lanciato nel 2018 con l’obiettivo di monitorare i venti globali attraverso una tecnologia laser avanzata, ha recentemente concluso la sua missione in modo spettacolare e innovativo. Dopo cinque anni di servizio ininterrotto, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha deciso di ritirarlo, ma non seguendo le procedure tradizionali. Invece, l’ESA ha sperimentato una manovra di rientro assistito, un’innovazione che potrebbe segnare un cambiamento significativo nella gestione dei satelliti fuori servizio.
Aeolus: così il nostro pianeta non sarà più a rischio
Questa manovra ha permesso all’ESA di determinare con precisione dove Aeolus avrebbe iniziato la sua discesa ardente nell’atmosfera terrestre. L’obiettivo era minimizzare il rischio che eventuali frammenti del satellite, non completamente disintegrati, potessero precipitare in zone abitate. Le immagini dell’evento mostrano il satellite mentre si disintegra nell’atmosfera sopra l’Antartide. Si stima che circa l’80% del satellite sia stato consumato durante il rientro, mentre il restante 20% ha resistito al calore e alla pressione.
Oltre a garantire un rientro sicuro e controllato, la manovra di rientro assistito ha ridotto il periodo in cui Aeolus avrebbe potuto rimanere in orbita senza supervisione, riducendo così il rischio di potenziali collisioni con altri satelliti. Questa precauzione è essenziale, dato l’incremento esponenziale del numero di satelliti in orbita. Dal 2010, il numero di satelliti attivi è passato da meno di mille a oltre 6.000 nel 2022.
In un’era in cui lo spazio intorno alla Terra diventa sempre più congestionato, la gestione sicura dei satelliti fuori servizio è di vitale importanza. L’innovativa manovra di rientro assistito sperimentata con Aeolus potrebbe diventare una pratica standard per garantire che i satelliti dismessi non rappresentino una minaccia per altri satelliti o per la Terra stessa. Mentre l’industria aerospaziale continua a evolversi e a espandersi, è fondamentale che le agenzie spaziali adottino misure proattive per garantire la sicurezza e la sostenibilità delle operazioni spaziali.