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ChatGPT ASSURDO, rischio chiusura per aver copiato alcune opere

Durante gli ultimi giorni sarebbe arrivata una nuova accusa da parte di alcuni autori statunitensi per violazione del copyright da parte di OpenAI. L’azienda avrebbe infatti istruito ChatGPT dandogli in pasto tantissime opere teatrali, articoli e libri protetti.

Sembra che l’azienda non avesse alcun permesso per fare questo. Si va verso uno scontro in tribunale.

OpenAI nei guai: ChatGPT avrebbe copiato le opere protette da copyright

È stato ribadito a più riprese dagli autori come i loro lavori siano stati sfruttati al fine di istruire il celebre chatbot ma senza permesso. Non avrebbero percepito neanche un compenso. In più sembra molto semplice per ChatGPT usare quei testi per creare dei contenuti che siano in grado di rifarsi a quello stile originale, violando anche i diritti d’autore.

Il colosso però avrebbe rigettato l’accusa, dichiarando che l’utilizzo del materiale protetto con copyright

sarebbe stato fatto correttamente. Questo è quanto è stato dichiarato all’interno della documentazione dell’accusa che la corte federale si è ritrovata a leggere:

OpenAI ha deliberatamente violato i diritti dei querelanti e dei membri della class action, mostrando un completo disprezzo per i loro diritti. In ogni momento, OpenAI era consapevole che i set di dati utilizzati per addestrare i suoi modelli GPT contenevano contenuti protetti dal diritto d’autore e che le sue azioni costituivano una violazione dei termini di utilizzo di tali materiali.”

La richiesta attualmente è un risarcimento in denaro, senza che la cifra venga resa pubblica. Inoltre si richiede di bloccare ogni pratica commerciale illegale e sleale da parte di OpenAI.

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Pubblicato da
Felice Galluccio