Impossibile non ricordare il lancio da parte di Sony di Aibo, il dolcissimo cane-robot entrato in commercio a partire dal mese di Settembre 2018.
La notizia suscitò subito un grande entusiasmo, malgrado il costo elevato del piccolo robottino ( stiamo parlando di circa 2899 in dollari americani), in quanto rappresenta, a tutti gli effetti, il primo modello di robotica utilizzato al solo scopo ricreativo.
La Sony con Aibo ha davvero superato se stessa. Il robot reagisce proprio come un vero animale domestico alle carezze e all’ambiente circostante.
Infatti è dotato di appositi sensori grazie ai quali riesce ad interagire con il mondo esterno proprio come farebbe un vero cane.
Tuttavia, malgrado il successo iniziale, sembra che, ad oggi, siano arrivate molte segnalazioni che denunciano un malfunzionamento del piccolo robot a quattro zampe dopo un determinato ciclo di vita.
Per far fronte a questa situazione, la Sony ha così deciso di elaborare un vero e proprio programma di adozione per gli Aibo più anziani.
Sony e la nuova iniziativa Aibo per bambini ed anziani
L’iniziativa della Sony è stata presentata con il nome di Aibo Foster Parent Program.
Questo si rivolge a tutti quei clienti che hanno acquistato, in passato, Aibo ma che, adesso, non lo utilizzano più.
Arrivando dunque anche a disdire il piano Aibo Cloud, il cui abbonamento è necessario per continuare ad utilizzare il device.
La Sony provvederà così ad istituire un programma destinato a testare e riparare tutti i modelli di Aibo ERS-1000. Per poi destinare questi ultimi ad ospedali pediatrici, organizzazioni mediche e case di cura per gli anziani.
Si tratta di un’iniziativa non profit, che mira a fornire un supporto emotivo a tutte queste persone, perché, del resto, come abbiamo appunto detto, Aibo si presenta davvero come un robot-cane a tutti gli effetti, che ama giocare ed essere coccolato.
Infatti, proprio come un cagnolino vero, il robot riesce non solo a riconoscere i volti ma anche ad affezionarsi alle persone, grazie all’installazione al suo interno di appositi sensori.
Dunque è molto probabile che il piccolo Aibo possa continuare a rendere felici molte persone e chissà, magari arrivare a fare davvero la differenza all’interno di queste strutture sanitarie, in cui bambini e anziani, purtroppo, si trovano ad essere isolati rispetto al resto del mondo.