A Roma, si sta valutando una proposta piuttosto insolita per affrontare il problema delle emissioni inquinanti: ritardare l’accensione dei riscaldamenti per due settimane per consentire alle auto diesel Euro 4 di circolare nella Fascia Verde della città. Questa idea emerge in risposta ai divieti invernali che entreranno in vigore dal 1 novembre, che vedranno le auto diesel Euro 4 vietate dalle 7:30 alle 20:30. Questi divieti, che durano fino al 31 marzo 2024, si applicano anche ai veicoli commerciali diesel Euro 4 e ai ciclomotori e motoveicoli diesel Euro 3.
Inquinamento: la nuova proposta della legge
La proposta di ritardare l’accensione dei riscaldamenti nasce dalla constatazione che i riscaldamenti di case e uffici sono responsabili del 53% delle emissioni totali di Roma. Pertanto, riducendo il periodo in cui questi riscaldamenti sono accesi, si potrebbe compensare l’inquinamento causato dalle auto diesel Euro 4, permettendo loro di circolare. L’idea specifica è di posticipare l’accensione dei riscaldamenti di una settimana e di anticipare la loro chiusura di un’altra settimana, limitando inoltre il loro funzionamento a un massimo di 10 ore al giorno. Inoltre, si suggerisce di abbassare la temperatura delle caldaie di 2 gradi, fissandola a 19 gradi.
Tuttavia, questa proposta presenta delle sfide. Ad esempio, l’anno scorso, a causa di temperature relativamente miti, i riscaldamenti a Roma sono stati accesi solo il 21 novembre. Se quest’anno le temperature dovessero scendere prima, ciò potrebbe causare problemi per i residenti.
Mentre la proposta è ancora in fase di valutazione e la decisione finale non è stata ancora presa, solleva questioni importanti sulla necessità di bilanciare la qualità dell’aria con le esigenze di mobilità e comfort dei cittadini. La questione delle emissioni a Roma è particolarmente rilevante, dato che la città è tra le prime in Italia per numero di multe, e i nuovi divieti potrebbero ulteriormente influenzare questa statistica.