L’intelligenza artificiale continua a far parlare di sé e lo farà sicuramente per parecchio. Gli utenti si dividono in due grosse fazioni: chi la userebbe senza problemi e senza farsi scrupoli e chi vede nell’IA il possibile declino dell’economia e della cultura.
Una cosa è certa, l’intelligenza artificiale è ormai un fenomeno irreversibile e non ci resta altro che cercare di regolamentarla il più possibile e di stare a vedere quello che succederà.
ChatGPT è l’emblema di questo dibattito. Si tratta di un chatbot , basato sull’intelligenza artificiale, in grado di rispondere imitando il linguaggio umano a qualsiasi domanda venga posta dall’utente.
Gli utilizzi di questa tecnologia sono veramente tanti e può sicuramente essere utilizzata per ottimizzare i tempi a lavoro o aiutare nella formulazione di alcuni testi ma non può in nessun modo essere sostituita alla studio e al ragionamento.
Durante l’anno scolastico passato molti studenti hanno fatto uso di questo strumento per svolgere i compiti, facendogli eseguire gli esercizi di matematica, i temi oppure le versioni di greco e latino.
Ma è davvero così sicuro affidarsi a ChatGPT per svolgere i compiti a casa o qualche mansione importante che riguardi il lavoro?
ChatGPT ha delle enormi limitazioni che impediscono di considerare l’IA come fonte principale da cui reperire le informazioni.
I limi sono principalmente tre: