Google ha annunciato dei miglioramenti riguardanti la sua chatbot e intelligenza artificiale Bard. Presto questa potrà offrire agli utenti un’integrazione maggiore con le altre applicazioni della società. Queste estensioni erano già state annunciate a luglio e ora sembra che stiano ufficialmente per arrivare.
Bard, nella versione inglese, potrà creare delle risposte e cercare dati all’interno di Gmail, Drive e Docs. Tale miglioria permetterà alla chatbot di trovare, ad esempio, il contenuto di una particolare mail e riassumerlo, di evidenziare i punti più salienti di un documento e tanto altro.
Google ha elencato i molteplici possibili usi di Bard. Questi sono stati pensati per facilitare l’esperienza di chi lo utilizza e per ottimizzare di elaborazione. Sarà possibile anche chiedere di generare degli elenchi puntati o dei grafici basandosi sul contenuto di un documento da noi scelto.
Hanno espresso la loro preoccupazione per la privacy, dato che si dovrà concedere a Google l’accesso ad alcuni dati personali. Tuttavia, l’azienda ha subito chiarito che non utilizzerà le informazioni in alcun modo
e che queste non potranno essere lette da nessuno o usufruibili da terze fonti. Inoltre, queste funzionalità saranno opzionali, quindi si potrà scegliere di non attivarle.Le nuove integrazioni di Bard danno il via ad un percorso molto più elaborato, pensato dall’azienda per rendere l’esperienza dell’utente completa. Molto presto verranno infatti aggiunte funzionalità riguardanti anche Maps, Google Flights e YouTube.
L’obiettivo principale è rendere questo strumento indispensabile per chiunque, che sia in ambito lavorativo o personale. Dopo questo esperimento, in base all’esito, vedremo come il progetto si evolverà. Nel frattempo il team sta lavorando anche a un modo per testare l’attendibilità delle risposte di Bard tramite Google It, facendo evidenziare in verde quelle che sono corrette e in arancione quelle invece non valide. In ultimo, l’azienda continua a mostrare l’interesse per le intelligenze artificiali con l’imminente lancio di un’IA più complessa chiamata Gemini.