La recente decisione della Francia di ritirare dal mercato l’iPhone 12 ha sollevato numerose preoccupazioni riguardo alle radiazioni emesse dagli smartphone. Secondo l’ANFR, l’Agenzia francese delle radiofrequenze, l’iPhone 12 avrebbe superato la soglia limite di emissioni radio consigliata dall’Unione Europea, registrando un valore di 5,74 W/kg a contatto con l’orecchio.
Ma cosa significa realmente per i consumatori? E quali sono le implicazioni per la salute?
Gli smartphone, come molti dispositivi elettronici, emettono radiazioni elettromagnetiche. Queste radiazioni, spesso descritte come “onde radio” o “onde a radiofrequenza”, fanno parte dello spettro elettromagnetico, che include anche microonde, infrarossi, luce visibile, raggi ultravioletti, raggi X e raggi gamma. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra radiazioni ionizzanti, come i raggi X e gamma, che hanno energie elevate capaci di danneggiare il DNA cellulare, e radiazioni non ionizzanti, come le onde radio, che hanno energie molto più basse.
Gli smartphone, in particolare, comunicano tramite onde radio. I dispositivi di generazioni precedenti, come 2G, 3G e 4G, operano su frequenze comprese tra 0,7 e 2,6 GHz. I nuovi dispositivi 5G, invece, utilizzano frequenze tra 700 MHz e 3,7 GHz. Nonostante le differenze, tutte queste onde sono classificate come radiazioni non ionizzanti. Ciò significa che, pur avendo l’energia sufficiente per causare un riscaldamento dei tessuti, non hanno la capacità di causare danni diretti al DNA.
Questo riscaldamento può essere facilmente osservato tenendo uno smartphone vicino all’orecchio per un periodo prolungato. Tuttavia, l’incremento di temperatura è generalmente minimo, specialmente se il dispositivo ha una buona ricezione. Nonostante ciò, per precauzione, si consiglia di utilizzare auricolari o il vivavoce durante chiamate prolungate.
Diverse agenzie e istituti di ricerca, come l’AIRC in Italia e il National Cancer Institute negli Stati Uniti, hanno confermato che non esistono prove concrete che collegano l’uso degli smartphone all’insorgenza di tumori. Anche se sono stati segnalati rari casi di tumori benigni associati all’uso prolungato di cellulari, non è stata stabilita una correlazione diretta.
Riguardo al caso specifico dell’iPhone 12, il valore SAR (tasso specifico di assorbimento) rilevato dall’ANFR ha superato i limiti consigliati dall’UE. Tuttavia, misurare il SAR può essere complesso e soggetto a variazioni a seconda della metodologia. Ad esempio, test condotti in Germania hanno mostrato valori SAR dell’iPhone 12 entro i limiti legali. Apple potrebbe risolvere la questione con un aggiornamento firmware che limita le emissioni del dispositivo.