Marte, raggiungerlo non è più così impossibile come credevamo

L’innovazione tecnologica ha sempre avuto un ruolo fondamentale nell’esplorazione spaziale. Se pensiamo al motore a vapore, esso ha rappresentato una svolta epocale per la navigazione, rendendo possibili viaggi transoceanici che prima erano impensabili. Curiosamente, però, potrebbe essere il ritorno a un metodo antico, quello delle vele, a rivoluzionare il nostro modo di esplorare lo spazio.

Marte: il merito è tutto delle vele solari ultraleggere

Un recente studio ha suggerito che l’uso di vele solari ultraleggere potrebbe drasticamente ridurre il tempo e il carburante necessari per viaggiare verso Marte. Queste vele, anziché sfruttare il vento come quelle tradizionali, utilizzano la luce del sole come meccanismo di propulsione. Le simulazioni condotte dagli scienziati hanno rivelato che, attraverso questo metodo, potremmo raggiungere Marte in soli 26 giorni. Per dare un’idea della rivoluzione che ciò rappresenta, con i metodi di propulsione chimica attualmente in uso, sono necessari dai 7 ai 9 mesi per arrivare sul Pianeta Rosso.

Ma le potenzialità delle vele solari non si fermano qui. Gli stessi ricercatori hanno stimato che, utilizzando questa tecnologia, potremmo raggiungere l’eliopausa, il confine esterno del nostro Sistema Solare, in soli 5,3 anni. Questo tempo potrebbe essere ulteriormente ridotto a poco più di quattro anni se il veliero spaziale fosse spostato verso il sole per aumentare la propulsione iniziale. I dati sono impressionanti, soprattutto se consideriamo che le sonde Voyager, utilizzando metodi tradizionali, hanno impiegato decenni per uscire dal Sistema Solare. Il segreto dietro l’efficienza delle vele solari risiede nel materiale utilizzato. Nelle simulazioni, gli scienziati hanno ipotizzato l’uso dell’aerographite, uno dei materiali solidi più leggeri conosciuti, con una densità incredibilmente bassa, 75 volte inferiore a quella del polistirolo.

Tuttavia, come ogni tecnologia emergente, anche le vele solari presentano delle sfide. Una delle principali è la difficoltà nel rallentare il velivolo una volta raggiunta la destinazione. Nonostante ciò, la NASA sta già pianificando di testare questa tecnologia con il Solar Cruiser, il cui lancio è previsto per febbraio 2025.

Insomma, mentre l’umanità continua a sognare l’esplorazione dello spazio profondo, le vele solari potrebbero rappresentare la chiave per rendere questi sogni una realtà, offrendo un metodo di propulsione efficiente e sostenibile.

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