A quanto pare Neuralink sta tornando a far parlare di se, se infatti negli ultimi mesi abbiamo sentito dei vari passi da gigante fatti dall’azienda di Musk, che ha ottenuto l’approvazione per i test sull’uomo da parte dell’FDA e ha dunque deciso nei giorni precedenti di aprire ufficialmente le iscrizioni per diventare appunti soggetti per testare l’interfaccia cervello macchina, sembrerebbe che ora invece si parli di passi indietro.

A quanto pare sembrano spuntati in rete alcuni documenti che attestano come, l’impianto cerebrale adoperato su alcune scimmie test, nel dettaglio macachi, sia risultato fatale per questi ultimi e abbia portato alla loro soppressione.

 

Diversi casi

Questi documenti pubblici, ottenuti dal Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM), attestano di alcuni casi di macachi di Neuralink soppressi dopo aver subito varie complicazioni, tra cui “diarrea sanguinolenta, paralisi parziale ed edema cerebrale”.

Tra i vari casi descritti abbiamo ad esempio quello di un esemplare maschio che nel 2020 è stato soppresso a causa di un allentamento del suo impianto cerebrale, fallimento che è stato motivato secondo il documento da un puro problema meccanico e non dal subentro di infezioni.

I casi di infezione comunque non mancano, sono citate anche rotture dell’impianto cerebrale o addirittura di deterioramento psichico dell’animale coinvolto a qualche giorno dall’operazione di installazione.

Ovviamente Musk ha smentito subito queste voci, affermando come vengano adoperate solo cavie terminali per i test, in modo da preservare le scimmie sane, salvo poi ricevere la contro risposta di un ex dipendente che ha mantenuto l’anonimato per sicurezza il quale ha smentito a sua volta sottolineando come i test richiedano almeno un anno di svolgimento e dunque necessariamente scimmie sane.

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