Ultimamente si stanno facendo passi da gigante con l’implementazione e l’evoluzione delle intelligenze artificiali. Il team di OpenAI ha lavorato per far raggiungere alla chatbot ChatGPT nuove capacità multisensoriali. Ora l’IA è capace di vedere, parlare e ascoltare.
Oltre alle immagini, adesso è possibile inserire input vocali che il sistema analizzerà per rendere l’interazione con l’utente più efficace e soprattutto naturale, quasi come se si stesse parlando con una persona reale. Queste capacità nuove saranno sfruttabili anche con applicazioni come Spotify, chiedendo ad esempio di tradurre i podcast nella propria lingua. La cosa spettacolare, in questo caso, sarà che l’intelligenza artificiale manterrà lo stesso timbro di voce dell’autore.
Cosa si potrà chiedere all’intelligenza artificiale ChatGPT
Da OpenAI sta concentrando molto le sue forze sullo sviluppo delle IA. Pochi giorni fa, infatti, e stato lanciata la nuova versione di Dall-E che permette di ottenere immagini più realistiche grazie alla “collaborazione” con ChatGPT. Con le ultime modifiche apportate a quest’ultima, gli utenti potranno scegliere di dare una voce alla chatbot. Si potrà scegliere tra 5 proposte, recandosi nelle Impostazioni e poi cliccando su Nuove Funzioni, avviando una vera conversazione.
Altro esempio di richiesta possibile è il far raccontare la favola della buonanotte con l’intonazione che si preferisce. OpenAI, per correttezza, avvisa che queste tecnologie e innovative potrebbero essere sfruttate per attuare delle frodi: i malviventi potrebbero utilizzare per imitare voci di personalità pubbliche. Per questa ragione, lo sviluppo è ancora ad una fase iniziale.
Prima di proseguire, si vedrà infatti come si evolverà la situazione partendo da pochi partner. Purtroppo, se da un lato queste tecnologie possono rappresentare un’opportunità e uno sviluppo della società, dall’altro si è consapevoli dei possibili pericoli.