La patente di guida, tradizionalmente un documento fisico di plastica, sta per subire una trasformazione radicale. L’Unione Europea sta spingendo per la digitalizzazione della patente, con l’obiettivo di semplificare la gestione e ridurre i costi. Ma le novità non si fermano qui: anche l’esame per il conseguimento della patente e l’età minima per guidare sono destinati a cambiare.
L’UE mira a eliminare le patenti fisiche a favore di una versione digitale, sempre accessibile attraverso dispositivi mobili. Questo non solo ridurrebbe i costi di produzione, ma faciliterebbe anche lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. Importante sottolineare che la libera circolazione, un pilastro dell’UE, rimarrà invariata con l’introduzione della patente digitale.
L’UE sta anche rivisitando l’esame per la patente, con un focus sulla preparazione degli automobilisti a un ambiente stradale sempre più complesso, dove auto, pedoni, ciclisti e veicoli elettrici devono coesistere. La novità più rilevante è l’abbassamento dell’età minima per guidare a 17 anni
, a condizione che il giovane sia accompagnato da un guidatore esperto. Dopo un anno di pratica, sarà possibile sostenere l’esame per ottenere la patente.Questa direttiva dell’UE potrebbe entrare in conflitto con le riforme al Codice della Strada attualmente in discussione in vari Parlamenti nazionali, che prevedono regolamentazioni più stringenti per i neopatentati. Sarà interessante vedere quale approccio prevarrà nel tempo. La digitalizzazione faciliterebbe lo scambio di informazioni relative alle infrazioni commesse all’estero, un problema che attualmente vede circa il 40% di queste rimanere impunite. La patente digitale permetterebbe un più efficace coordinamento tra le autorità nazionali, contribuendo alla sicurezza stradale.
L’obiettivo finale? La formazione di una classe di automobilisti più consapevoli e responsabili, in grado di adattarsi ai nuovi scenari di mobilità e contribuire attivamente alla sicurezza stradale.