Il nuovo meccanismo porterà a cambiamenti annuali dei canoni mensili seguendo il corso dell’inflazione. Nel dettaglio le rimodulazioni hanno raggiunto un costo anche di 4€ per la rete mobile a seconda dell’operatore telefonico attivo sul proprio smartphone.
Gli operatori hanno quindi aumentato i costi delle offerte che prevedono incrementi dei canoni e non sono fisse. I rialzi riguardano coloro che sono già clienti e non le nuove promo attivabili.
Chi subisce le conseguenze dell’inflazione viene generalmente avvisato con anticipo dal proprio operatore tramite SMS
. Nel messaggio è anche specificato che, se non soddisfatti o in disaccordo, l’utente può far ricorso al diritto di recesso, potendo passare ad un’altra offerta telefonica senza dover versare somme aggiuntive.Se l’operatore non dovesse avvisare i propri clienti, verrebbe sanzionato. Ne è un esempio la TIM che ha dovuto sborsare ben 2,1 milioni di euro, dopo una segnalazione dell’AGCM, per aver aumentato le tariffe senza alcun consenso ad inizio anno.
Per gli utenti TIM e WindTre la rimodulazione è arrivata fino a 2€ mensili mentre per quelli Vodafone anche fino a 3 euro. Neanche la Fastweb ne è uscita indenne, anzi. I suoi clienti forse sono quelli che ne hanno subito maggiormente le conseguenze con un rincaro di 4 euro ogni mese e per la linea fissa addirittura fino a 5 euro.