Negli ultimi anni il timore che il proprio smartphone possa essere a tutti gli effetti spiato, con gravi danni alla privacy dell’utente finale, è cresciuto in modo esponenziale, ed in alcune occasioni a giusta causa. Per questo motivo è bene conoscere quali sono i segnali che dovrebbero accendere un campanello d’allarme.
Molto spesso i furti di dati sensibili ruotano attorno all’installazione involontaria di app malevole all’interno del dispositivo mobile, prima cosa da fare sarebbe quella di disporre di un antivirus, anche se non rappresenta la soluzione definitiva per combattere la problematica. I due punti su cui dovete assolutamente prestare attenzione sono il consumo della batteria e dei dati; il motivo è semplice, nel momento in cui nel device fosse installato un tracker o uno spyware, viene eseguito costantemente in background e richiede un grande sforzo alla CPU, tanto da consumare più batteria del solito. In parallelo, per rubare i dati sensibili, lo stesso tracker deve inviare continuamente dati ed informazioni al malvivente, e per farlo utilizzerà la vostra connessione.
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Smartphone spiato, come capirlo
Gli altri due punti riguardano intercettazioni vere e proprie, che portano ad ascoltare fisicamente le chiamate o all’installazione di keylogger che captano tutto ciò che viene digitato. Per scoprirli dovrete accorgervi di rumori strani in fase di chiamata, non preoccupatevi subito, perché potrebbe succedere che sia lo stessi provider ad avere dei problemi, oppure di numerosi errori nel correttore automatico in fase di digitazione.
Se doveste trovarvi in una simile situazione, resettate lo smartphone alle impostazioni di fabbrica.