L’evoluzione delle auto elettriche e dei suoi componenti è senza sosta. Le case automobilistiche, spinte anche dal piano europeo che prevede l’eliminazione delle vetture combustione entro il 2035, ha spinto diverse aziende ad investire sull’ideazione di nuove tecnologie. L’obiettivo è offrire performance di guida pazzesche e una durabilità molto lunga.
Parte centrale delle auto elettriche è la batteria, senza il quale non potrebbero funzionare. Gli sforzi, infatti, sono concentrati di più su di esse. Non sono a lavoro solo grandi società ma anche start-up come la EnerVenue, con sede in California, che si sta rimboccando le maniche per ridurne in modo netto il degrado.
Pochi mesi fa, la EnerVenue aveva annunciato la creazione di prototipi di batterie che potevano durare anche 20 anni. Questo aveva suscitato già grande interesse, ma agli sviluppatori non è bastato. Una nuova batteria, secondo le loro specifiche, sarà ora in grado di raggiungere i 30 anni
(circa 30.000 ricariche). Passati venti anni, nei successivi dieci la capacità sarà dell’88%, comunque meno di quelle attualmente in uso.La tecnologia delle batterie sfrutta un mix di nichel-idrogeno, permettendo di immagazzinare energia da fonti rinnovabili, non come quelle a ioni di litio. Queste infatti, sebbene le auto siano classificate come meno inquinanti grazie all’assenza della produzione di gas tossici, sono limitate a miniere distruttive per l’ambiente. Un altro punto a favore è che possono essere utilizzate non solo sulle vetture, ma anche nei sistemi di stoccaggio delle grandi aziende. Questa scoperta potrebbe quindi non solo aumentare di molto l’efficienza di strutture ed automobili elettriche, ma anche trovare una soluzione definitiva alle batterie odierne nocive e ad alto tasso di degradazione.