Huawei sta lavorando allo sviluppo di un sensore fotografico proprietario basato sulla tecnologia CMOS (acronimo per complementary metal-oxide semiconductor). La scelta da parte del gigante tecnologico cinese sembra legata alla volontà di una maggiore autonomia nel settore.
Gli analisti, ritengono che lo sviluppo di un sensore fotografico proprietario da parte di Huawei sia, invece, legato a due fattori cruciali. Il primo è legato alle sanzioni che impediscono l’utilizzo di tecnologia proveniente dagli Stati Uniti o basata su proprietà intellettuali Statunitensi. Il secondo è legato al deterioramento dei rapporti tra Huawei e i fornitori di lenti, uno su tutti Sony.
Stando a quanto emerso dalle ultime indiscrezioni, Sony ha dovuto bloccare la fornitura a Huawei a causa delle sanzioni. Il gigante giapponese non ha preso questa decisione a cuor leggero, in quanto i mancati guadagni hanno causato un importante calo del fatturato aziendale.
Huawei sta lavorando per realizzare autonomamente i sensori fotografici dei propri smartphone e non utilizzare quelli di terze parti
D’altro canto, Huawei deve continuare a produrre i propri smartphone e, se non può ricorrere a fornitori terzi, deve provvedere in autonomia. Ecco quindi la serie di motivi che hanno portato il produttore cinese a sviluppare i propri sensori CMOS.
Ricordiamo che la serie Huawei Mate60, presentata da poco, utilizza i sensori Sony e si prevede che sarà l’ultima famiglia ad equipaggiarli. A partire dai prossimi flagship P70 o Mate70, il produttore cinese potrebbe utilizzare i sensori CMOS proprietaria.
Il vantaggio sarà quello di poter gestire al meglio il flusso dati proveniente dalle fotocamere attraverso il SoC Kirin proprietario. Potendo contare su soluzioni integrate, Huawei punta a fare un ulteriore passo in avanti realizzando dei cameraphone evoluti.