Inoltre, una parte considerevole delle immatricolazioni di settembre è attribuibile a quelle effettuate dai concessionari di auto nuove per il mercato dell’usato con chilometraggio zero. Nei primi nove mesi dell’anno le auto immatricolazioni hanno raggiunto quota 17.200, portando il totale a 99.286 dall’inizio dell’anno. Un contributo significativo a questa tendenza positiva è stato fornito dal superamento delle sfide legate alla carenza di semiconduttori e componenti elettronici che hanno caratterizzato l’industria automobilistica negli ultimi due anni.
Tra i principali brand automobilistici, si nota una performance positiva di Jeep, che ha riscontrato un raddoppio, portando la sua quota di mercato al 5%. Fiat, nonostante un recupero del 13% nei volumi del mese, rimane in negativo del 4,48% dall’inizio dell’anno. Peugeot ha registrato un notevole aumento nelle immatricolazioni di oltre il 60%, mentre Renault ha segnato un aumento del 20%. Tra le case automobilistiche tedesche, Volkswagen, Mercedes e BMW hanno registrato una crescita, mentre il recupero dei volumi di Audi
si è attestato al +7%.Le vetture elettriche invece hanno registrato un calo delle immatricolazioni, dopo il buon risultato di agosto, con una diminuzione della quota di mercato. Le auto completamente elettriche (BEV) rappresentano ora il 3,6% delle immatricolazioni, mentre le ibride plug-in si fermano al 4%, portando la quota complessiva dei modelli “ricaricabili” al 7,6%. Questa frenata è stata influenzata principalmente dal calo delle immatricolazioni di tre marchi emergenti: Tesla, che ha registrato un calo del 25% a settembre, anche se da inizio anno ha triplicato i volumi; Dr, che ha chiuso il mese con una diminuzione del 37%, nonostante una performance positiva da inizio anno; Link&Co, che ha registrato solo 65 immatricolazioni contro le 312 dell’anno precedente. Mentre MG ha quasi raggiunto il 2% della quota di mercato nell’ultimo anno, spiccando rispetto agli altri brand emergenti.
Michele Crisci, presidente dell’Unrae, sottolinea l’urgenza di un piano chiaro e mirato da parte del governo italiano per la transizione verso una mobilità più sostenibile. Questo piano dovrebbe includere incentivi più mirati ai target europei, promuovere il rinnovo del settore auto e rivisitare le regole relative ai residui del 2022 e del 2023, al fine di favorire una transizione efficace verso veicoli più ecologici.