Una lotta contro il cosiddetto “abuso da smartphone” pare stia riportando in voga i nostri dumb phone. I dumb phone non sono altro che i telefoni cellulari che usavamo all’incirca 10-15 anni fa, ovvero tutti quei dispositivi privi di connessione a internet, applicazioni o funzionalità avanzate. I nostri telefoni “di una volta” potevano solo ricevere ed effettuare chiamate ed inviare SMS, non su WhatsApp ovviamente. Non avevano applicazioni come Instagram e le foto che si possono scattare hanno una qualità decisamente minima considerando le fotocamere di cui erano dotati.
A partire dal 2007, data d’uscita del primo modello di iPhone, gli smartphone che ormai abbiamo imparato a conoscere bene iniziarono la loro rapidissima diffusione mondiale. Gli smartphone, a differenza dei loro predecessori, sono, come sappiamo, dei veri e propri computer tascabili che ci forniscono moltissime funzioni che spesso non hanno nulla in comune con le funzionalità di un “comune” cellulare.
Abuso da smartphone
In pochissimi anni gli smartphone sono diventati parte integrante delle nostre vite, cambiandole radicalmente, non necessariamente in meglio. Secondo le ultime stime, in media, ogni individuo controlla il proprio telefono almeno una volta ogni dieci minuti, ovvero 144 volte al giorno.
Cosa comporta un simile attaccamento al nostro smartphone? Sicuramente un calo della concentrazione causato dal desiderio di essere sempre reperibili sui social, dalle continue notifiche delle app di messaggistica e da tutte le altre funzionalità che ci tengono legati allo schermo per ore. Tutto questo porta gli esperti a credere che l’abuso da smartphone sia diventato un reale problema sociale.
Digital detox
Sono molti coloro che richiedono una vera e propria disintossicazione dal mondo digitale, ma non è un processo semplice. Su tutti gli smartphone sono presenti strumenti come “Non disturbare” che permettono di disattivare notifiche e connessione ad Internet, ma di certo non bastano ad arginare il problema.
Ed è proprio qui che entrano in gioco i dumb phone che allontanano completamente ed in modo efficace ogni distrazione ad attrattive legate allo schermo degli smartphone. Ciò che sorprende è che l’idea pare sia partita dalla Generazione Z, la generazione dei giovanissimi. Non ci sono però dati crescenti che dimostrano la diffusione di questa “rivoluzione” che quindi per il momento resta per lo più teorica.
I vecchi cellulari, dunque, non stanno davvero tornando, ma la costante attenzione al problema dimostra il diffondersi di una maggiore consapevolezza sugli effetti, spesso nocivi, degli smartphone sulla vita quotidiana di tutti.