Negli Stati Uniti, come ormai ben sapete, tiene banco l’accusa della FTC in merito alle tendenze monopolistiche (secondo la suddetta commissione, ma tutte da dimostrare) dell’azienda nel mercato. Ad aggravare la sua posizione è un articolo del Wall Street Journal, pronto a citare Project Nessie.
Questi è un algoritmo utilizzato da Amazon per aumentare i prezzi dei propri prodotti, verificando contestualmente, almeno per quanto riguarda il territorio americano, che i diretti concorrenti facciano lo stesso, o comunque controllando le cifre che le altre realtà hanno attualmente attive. A questo punto manterrebbe controllato l’andamento della concorrenza, se ad esempio Walmart dovesse decidere di seguire l’incremento, provvederà ad alzare nuovamente il prezzo, fino a raggiungere il massimo livello desiderato, per massimizzare il guadagno; in caso contrario riporterebbe il prezzo al valore originario, senza modifiche particolari.
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Amazon, le altre teorie del WSJ
Secondo il report del WSJ, l’algoritmo Nessie sarebbe stato fondamentale per incrementare esponenzialmente i guadagni di Amazon, andando ad incrementare in modo artificiale i prezzi dei prodotti venduti dall’e-commerce. Al momento non sembrerebbe essere però attivo, proprio perché l’azienda avrebbe deciso di smettere di utilizzarlo a partire dal 2019.
Affermazioni forti e importanti che gettano un’ombra sull’operato di Amazon negli Stati Uniti, anche se al momento attuale non abbiamo la certezza che quanto riportato sia veritiero, fino a quando i documenti relativi al processo in corso non verranno desecretati.