Il segreto che gli ha permesso di raggiungere un simile risultato, pare essere legato al processore, il Google Tensor G3, capace di eseguire il doppio del machine learning rispetto alla generazione precedente, gestendo anche computazioni ben 10 volte più pesanti del Google Pixel 6. Un’innovazione vera e propria che non si appoggia sulla tecnologia di fascia alta o di ultimissima generazione, se pensate appunto che non utilizza i Core ARM presenti sul SoC di Apple o anche sullo Snapdragon 8 Gen3.
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La sua struttura è infatti rappresentata da 9 core Cortex, suddivisi in quattro A715 a 2,37Ghz, quattro A510 a 1,70Ghz ed un singolo X3 a 2,91GHz, tutti affiancati dalla GPU Mali-G715 e ben 12GB di RAM. La potenza non è mai stata l’obiettivo ultimo di Google, sempre interessata alla migliore ottimizzazione per i propri dispositivi, oltre all’idea di aggiungere funzioni esclusive che gli permettessero di distinguersi dalla massa.
Per questo motivo su Google Pixel 8 e 8 Pro potremo avere un migliore filtraggio delle chiamate SPAM, la Clear Calling sulle telefonate, o più semplicemente l’Audio Magi Eraser, che permetterà di rimuovere i suoni indesiderati dai video registrati.