Nelle scorse ore a Mestre ha avuto luogo una terribile tragedia che ha coinvolto alcuni turisti stranieri in vacanza in Italia. La dinamica dell’incidente parla di un bus che fungeva da navetta tra Venezia e un campeggio di Marghera che è precipitato da un cavalcavia causando purtroppo 21 vittime e 15 feriti.
Il bus una volta precipitato sfondando il guardrail ha subito preso fuoco rendendo molto difficili le manovre di soccorso e salvataggio dei passeggeri coinvolti.
Il bus in questione era elettrico e l’attenzione si è spostata ancora una volta sulla possibile pericolosità delle batterie elettriche e la probabilità che quest’ultime possano incendiarsi più facilmente rispetto alle altre.
Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha parlato della tragedia di Mestre ponendo dei forti interrogativi sulla sicurezza del tanto decantato elettrico.
In realtà le batterie agli ioni di litio non sono più pericolose delle altre forme di alimentazione e non prendono più facilmente fuoco.
Secondo alcuni studi infatti le auto elettriche presentano un tasso di incendi 12 volte inferiore rispetto alle auto a benzina. Allora qual è la differenza tra un incendio causato da un auto elettrica e quello di un auto a benzina?
La differenza sta proprio nella natura dell’incendio che è completamente diversa. Gli incendi causati da un surriscaldamento di una batteria agli ioni di litio sono molto più difficili da spegnere poiché non si possono estinguere con l’acqua ma necessitano di particolari manovre.
Purtroppo però pare che in questo caso specifico la natura del’incendio non abbia fatto la differenza e che la tragedia si sarebbe consumata comunque perché le vittime sarebbero morte in seguito all’impatto del bus con l’asfalto. Tuttavia sono in corso ulteriori accertamenti.