Le più grandi domande della scienza hanno origini molto antiche e, ad oggi, per alcune di esse, gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare una risposta.
Tra le domande più frequenti ed importanti della scienza, vi è quella che ipotizza la presenza di una quinta dimensione.
Ovvero una dimensione spaziale aggiuntiva, che unisce le tre dimensioni dello spazio e quella del tempo e va oltre le possibilità della percezione umana.
Tra le più frequenti domande della scienza, quella della presenza di una quinta dimensione, che prende le basi dagli studi condotti da Albert Einstein nel 1905, è una delle più dibattute.
Einstein, infatti, con la sua teoria della relatività, rivoluzionò completamente il modo in cui gli uomini percepivano l’Universo.
Introducendo, per la prima volta, il concetto di spazio-tempo che unisce le tre dimensioni dello spazio alla dimensione del tempo.
Partendo proprio da questa teoria e dalla teoria della gravità
Successivamente tale teoria fu poi rivisitata dalla teoria delle Stringhe, sviluppata nel XX secolo, dal noto scienziato Richard Feynman.
Secondo Feynman, l’Universo non è composto da particelle, ma da piccole stringhe, che si muovono nello spazio-tempo in dieci dimensioni.
Attraverso la teoria delle stringhe quindi cambierebbe, ancora una volta, il modo in cui percepiamo l’Universo.
Esso potrebbe infatti essere pensato come una sorta di “isola” che galleggia all’interno di uno spazio-tempo suddiviso in dieci dimensioni.
Si tratta di un concetto così vasto che potrebbe essere in grado di rispondere a moltissime altre domande della scienza, tra cui, una delle più rilevanti, riguarda la natura della materia oscura.