È passato molto tempo ormai dall’inizio della guerra in Ucraina. Questa non ha solo messo in seria difficoltà le popolazioni, ma anche lo sviluppo tecnologico del governo Russo. I paesi occidentali hanno imposto dei divieti che hanno portato ad un fermo della diffusione delle tecnologie in Russia. Il Paese si è visto quindi costretto a investire per produrre localmente dei semiconduttori, un settore che, con la possibilità di introdurre chip dall’estero, era stato abbandonato.
Adesso la Russia dovrà spendere circa 38,5 miliardi di euro per progettare e sviluppare entro il 2030 tale tecnologia.
Il paese, fino a poco tempo fa era uno dei più potenti nella produzione di software e di hardware. Tuttavia, quando gli Stati Uniti hanno bloccato l’importazione dei chip, le cose sono diventate piuttosto difficili. Non c’è modo di prevedere il futuro e di sapere se i piani riusciranno ad essere rispettati. Intanto però la Russia sta cercando in ogni modo di ritornare ad essere una forza mondiale tecnologica
con la creazione di un programma per la realizzazione delle soluzioni straniere già a partire dal prossimo anno.Il progetto russo prevede di produrre dei chip entro il 2027 a 28nm, per poi concludere lo sviluppo nel 2030 con tecnologie a 14nm. L’obiettivo Della Russia è quello di raggiungere in breve termine una produzione dei chip a 90 nm, Ehi investendo ben 5 miliardi di dollari nelle nuove tecnologie per la fabbricazione e anche nella loro scalabilità. Gli esperti hanno però commentato dicendo che la roadmap presentata sia piuttosto ambiziosa, a causa del ritardo così elevato. Per comprendere meglio quanto siano lontani dalle aziende mondiali, la TSMC produsse nel 2011 i 28nm e nel 2014 i 14nm.