WindTre è stata recentemente multata dall’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per un importo di 680.000 euro. La questione riguarda la chiarezza con cui l’operatore di telefonia mobile informa i suoi clienti sul funzionamento dell’anticipo del traffico, nel caso in cui non dispongano di credito sufficiente per coprire il costo del rinnovo del piano tariffario.
L’AGCOM ha iniziato a indagare dopo aver scoperto che WindTre invia un messaggio SMS ai clienti con piani tariffari prepagati, avvisandoli del prossimo rinnovo e delle condizioni applicate in caso di credito insufficiente. Il messaggio specifica che il servizio non verrà interrotto e che il traffico sarà disponibile in anticipo per un giorno al costo di 0,99 euro e per i successivi quattro giorni al costo di 1,99 euro. Questi costi non si applicano ai clienti con il servizio di Autoricarica attivo.
WindTre ha risposto alle richieste di chiarimento dell’AGCOM, sostenendo che il meccanismo di anticipo del traffico è una funzionalità inclusa nel piano tariffario che il cliente accetta al momento della sottoscrizione. L’operatore ha anche affermato che è obbligato a garantire la continuità del servizio
per un determinato periodo e a un determinato costo, altrimenti sarebbe inadempiente. Inoltre, WindTre avvisa i clienti tramite SMS o app quando hanno consumato l’80% e il 100% del loro bundle di traffico dati. In questi messaggi, l’operatore offre tre opzioni: 1 GB extra a 1 euro, continuità dei dati a velocità ridotta o blocco della navigazione.Tuttavia, l’AGCOM ha rilevato alcune carenze nel processo di adesione online alle offerte di WindTre. Durante una simulazione, l’Autorità ha scoperto che il download della sintesi contrattuale non era obbligatorio, permettendo così all’utente di procedere senza aver necessariamente letto il documento informativo.
L’AGCOM ha quindi stabilito che WindTre ha previsto “una modalità onerosa di prosecuzione automatica della fruizione dei servizi voce, SMS e dati” senza consentire ai clienti di fornire indicazioni diverse per iscritto. Inoltre, nel caso di esaurimento del traffico dati, l’operatore non ha interrotto immediatamente il servizio senza ulteriori costi per il cliente. Queste pratiche hanno portato alla sanzione pecuniaria di 680.000 euro, imposta dall’AGCOM, per garantire la trasparenza e la protezione dei consumatori nel mercato delle telecomunicazioni