Durante il 2022, nel momento del massimo sviluppo dei token non fungibili, la Ferrari non si limitò ad investire nel mercato, ma lanciò i suoi NFT esclusivi. Con gli anni, nonostante a livello generale “la febbre” da token sia passata, la casa di produzione rossa non ha dissipato invece il suo interesse per la blockchain.
A prova di ciò, secondo quanto è stato riportato da Reuters la compagnia ha iniziato ad accettare, negli Stati Uniti, pagamenti in criptovalute. Presto sembra che questa possibilità arriverà anche in Europa in un futuro non troppo lontano. Infatti, questo tipo di pagamenti potrebbe arrivare entro il primo trimestre del 2024.
Negli ultimi due anni, molte compagnie si sono allontanate dal mercato dei bitcoin a causa dell’impercorribilità di questa strada. Infatti, in più occasioni, si è rivelata essere una strada fin troppo volatile per alcune aziende. Una di queste è sicuramente Tesla
che, se anche aveva optato per questo tipo di pagamenti, ha poi abbandonato l’idea a causa di una serie di preoccupazioni legate all’impatto ambientale che ha la tecnologia blockchain.Ferrari invece ha deciso di puntare ancora sul mercato delle criptovalute. Enrico Galliera, CCO Ferrari, è stato il primo ad esprimersi sulla questione. Secondo quando riportato secondo la società è incentrata su un progresso molto più ampio, basato sì su blockchain, ma anche sul raggiungimento di una riduzione dell’impronta di carbonio. Galliera afferma che l’obiettivo dell’azienda è quello di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2023 per tutta la catena di produzione. L’intento è stato confermato ormai e si tratta solo di aspettare per scoprire se il progetto avrà i frutti sperati.
L’obiettivo di questo processo sono i giovani investitori che basano la propria fortuna proprio sulle criptovalute. Ovviamente non vengono esclusi anche gli investitori tradizionali che semplicemente desiderano diversificare il proprio portfolio. Al momento la situazione è però ancora in fase di sviluppo. Non è ancora possibile intuire come si evolveranno le cose e se davvero i pagamenti in bitcoin arriveranno anche in Europa.